Comune mon amour

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Riporto per intero l’articolo di Marco Preve pubblicato da Repubblica di Genova in edicola oggi, 26 giugno 2009:

Imperia, il porto delle “meraviglie” il Comune è moroso con se stesso

L´opera voluta da Scajola rischia di naufragare per un puffo

Se non sarà pagata un´altra rata del canone decadrà la concessione demaniale
Il contenzioso con una amministrazione pubblica non gli ha impedito di essere scelto dai sindaci imperiesi per un nuovo ruolo di vertice
Sullo sfondo della vicenda anche il caso dei fondi Fas 320 milioni per le aree sottoutilizzate

Come fa un Comune ad essere moroso (non nel senso di innamorato) con sé stesso? Ancora una volta riesce in un´impresa a dir poco ardua, l´amministrazione comunale di Imperia. E lo scenario non poteva che essere il costruendo porto, quello che sarà il più grande del Mediterraneo, ma che nell´attesa ha già permesso alla giunta dell´allora primo cittadino Luigi Sappa di commettere un abuso edilizio attraverso i propri rappresentanti e poi multarsi allo stesso tempo.
L´ultimo capitolo è contenuto in una lettera con cui il Comune, a marzo, ha comunicato all´Agenzia del Demanio di attivarsi, anche con la riscossione coattiva (leggi pignoramento), nei confronti della società Porto di Imperia spa la quale, titolare della concessione demaniale, non avrebbe pagato il canone relativo al 2008 per una cifra pari a 438mila 128,57 euro, cui vanno aggiunti alti 43mila 812,86 euro di tassa regionale.
La particolarità della vicenda è che la società appartiene per un terzo proprio al Comune di Imperia che ha sollecitato il pagamento, e se non bastasse il presidente della spa è Paolo Calzia, che è pure direttore generale del Comune appena riconfermato dal neo eletto sindaco ed è uno dei quattro indagati per abusi edilizi dal pm Paola Marrali.

L´Agenzia del Demanio nei giorni scorsi ha chiesto all´amministrazione di fornire una serie di documenti necessari ad istruire la pratica. Il pagamento non è ancora arrivato nonostante due solleciti del giugno e del dicembre scorso. L´articolo 5 della concessione demaniale marittima stabilisce, tra l´altro, che il mancato pagamento di due rate del canone comporta la decadenza della concessione stessa. Difficile capire se il “puffo” dipenda da difficoltà finanziarie dei partner privati della società (i gruppi che fanno capo ad Elisabetta Cozzi Parodi* e Francesco Bellavista Caltagirone) o se invece si sia trattato di un equivoco o ancora di un contenzioso in corso con i soci pubblici e privati in conflitto. Certo pare impossibile una svista, tanto più se si considera che il presidente del collegio sindacale è il commercialista Silvano Montaldo, uomo di fiducia del ministro Claudio Scajola che lo ha voluto in Finmeccanica e nominato tesoriere regionale del Pdl. Bisognerà ora vedere come il nuovo sindaco Paolo Strescino affronterà il caso porto. Pensare a grandi novità è azzardato, visto che assessore all´urbanistica è stato confermato Luca Lanteri, quello che di fronte alla multa da 30 mila euro alla Porto di Imperia, nonostante 10mila fossero a carico della parte pubblica, commentò: «In fondo il Comune ci ha guadagnato 20 mila euro».
La sanzione era per quel capannone i cui lavori erano iniziati prima ancora che la variante fosse approvata in conferenza dei servizi, e che è costata al momento quattro avvisi di garanzia (oltre a Calzia l´architetto Emilio Morasso, progettista e direttore dei lavori, e poi due rappresentanti dei costruttori Delia Marlonghi e Mariassunta Longo). Per il comune si trattava solo di una formalità, ma fino ad oggi la Regione Liguria non ha ancora sbloccato la pratica.
E non è tutto, perché altre presunte irregolarità edilizie sarebbero oggetto di approfondimento. Alla fine di maggio, la Commissione di Vigilanza e Collaudo presieduta dall´ingegner Pierre Marie Lunghi, dirigente del Settore Porti e Demanio Marittimo, ha incaricato un esperto di verificare la conformità delle opere fin qui eseguite. E pochi giorni fa i dubbi sarebbero stati formalizzati, proprio in occasione di una riunione della Commissione. Riguarderebbero in particolare due aspetti: il profilo, e in particolare l´altezza, della banchina di San Lazzaro, che sarebbe stata eseguita in anticipo rispetto alla variante in corso d´opera; e poi un ampliamento, rispetto al progetto originale e ad un´altra variante da concludere, della cosiddetta palazzina “Corpi dello Stato”, ovvero un edificio a San Lazzaro che dovrà ospitare gli uffici della Capitaneria. Questioni che sicuramente convinceranno la Regione Liguria a procedere con i piedi di piombo. Cautele queste ultime che, secondo l´assessore Luca Lanteri, rispondono solo a speculazioni politiche del presidente Claudio Burlando. Un clima senz´altro teso, che coincide tra l´altro, temporalmente, con l´ultimo passaggio al Ministero dello Sviluppo Economico dell´Imperiese (e primo sostenitore del porto) Claudio Scajola, dell´assegnazione dei fondi Fas, 320 milioni destinati alle aree sottoutilizzate già deliberati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, ma che ancora devono arrivare nelle casse di via Fieschi.
Marco Preve – la Repubblica, 26 giugno 2009

*Trattasi in effetti di Beatrice Cozzi Parodi