Depuratore: Imperia non rispetta le direttive dell’Unione Europea

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I giorni scorsi l’Unione Europea ha stilato un elenco di circa 500 comuni italiani, “non in regola” per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue. Tra questi c’è anche Imperia e La Stampa [edizione nazionale], sulla stessa pagina in cui riporta la notizia, pubblica una intervista al neo Sindaco Paolo Strescino, al quale hanno successivamente risposto i due consiglieri del Partito Democratico Pino De Bonis e Giuseppe Zagarella, nonché, dalle pagine dei portali online, il consigliere di Rifondazione Comunista, Pasquale Indulgenza.
Per comodità mia e dei lettori ho raccolto il tutto e lo pubblico.

Intervista al Sindaco Strescino
«Accuse esagerate il mare è pulito»

Il neo sindaco di Imperia, Paolo Strescino, Pdl, la «patata bollente» del depuratore ce l’ha in mano da diversi anni. Prima di diventare primo cittadino, due settimane fa, oltre ad essere stato vicesindaco, era anche assessore all’Ambiente.

Dopo la denuncia del Wwf, che ha definito la città a «depurazione zero», ora Imperia finisce anche nella lista nera dell’Ue.

«Non siamo esattamente a depurazioen zero. Le acque reflue della città, ma anche di centri limitrofi, attualmente sono convogliate in un’unica rete fognaria che sfocia in mare, a circa due chilometri dalla costa e a 40 metri di profondità».

Però non ci sono filtri di depurazione.

«Il sistema è studiato in modo tale da avere un’enorme pressione di uscita. Per cui, quando i residui arrivano in profondità, sono completamente dissolti. E’ come se venissero sparati ad altissima velocità da un cannone subacqueo. Praticamente non rimane nulla e l’acqua non presenta alcun problema. Il sistema è fornito anche di un diffusore atto a impedire la risalita dei materiali. I continui controlli che vengono svolti non evidenziano inquinamenti. Non dimentichiamoci che le balene del Mediterraneo vivono proprio qui da noi».

Ma Imperia ha in costruzione, da molto tempo ormai, un depuratore di «ultimissima generazione». Perché non entra in funzione? Possono esserci problemi per il turismo?

«Innanzitutto voglio dire che nella nostra Riviera il turismo non viene certo condizionato dalla temporanea mancanza del depuratore. Venendo alle ragioni per cui l’impianto non è ancora attivo, devo tranquillizzare tutti, WWF compreso: entro la fine dell’anno prossimo entrerà definitivamente in funzione. D’altra parte noi abbiamo ereditato questa situazione dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra».

Ma il depuratore è in costruzione da più di vent’anni…

«Per l’appunto. Nei primi dieci non è stato fatto nulla. Il cantiere sembrava abbandonato. Da quando nel 1999 siamo arrivati noi abbiamo rimesso le cose a posto anche con i finanziamenti statali. Grazie al presunto ritardo possiamo offrire non soltanto un impianto tecnologicamente all’avanguardia ma anche un perfetto inserimento nel panorama: guardando la costa dal mare il depuratore è invisibile».
La Stampa, 26 giugno 2009

Giuseppe Zagarella e Pino De Bonis
Imperia: dopo la denuncia del WWF alla UE sull’impianto non ancora funzionante
Depuratore, Pd all’attacco
Zagarella e De Bonis: «Si è perso tempo pensando di spostare tutto nell’entroterra»
L’ opposizione: “Strescino descrive fatti e situazioni non verosimili”

Com’era da attendersi, la denuncia internazionale del WWF sulle 500 città senza depuratore e che ha incluso anche Imperia, non ha lasciato indifferente l’opposizione imperiese. Ma più che la denuncia in sè da parte della più grande e potente organizzazione ambientalista del mondo (grazie alla quale molte zone del Pianeta sono tutelate a vantaggio anche dei nostri figli e nipoti), ciò che ha suscitato le ire della minoranza sono state le «eccessivamente tranquillizzanti» dichiarazioni rilasciate dal sindaco Strescino, pubblicate nei giorni scorsi proprio da La Stampa. Strescino, nell’assicurare che «il depuratore di ultimissima generazione sarà perfettamente funzionante entro la fine dell’anno prossimo» e che «non ci sono problemi di inquinamento nel nostro mare popolato persino dalla balene», ha anche addossato le responsabilità dei ritardi nella realizzazione dell’impianto «alle passate amministrazioni di centrosinistra».
A reagire per primo è Giuseppe Zagarella che ironizza: «Leggo La Stampa di tre giorni fa nelle pagine nazionali e quella di ieri e finalmente, dopo anni, scopro che non avevo capito nulla. Non avevo capito che l’attuale ministro Claudio Scajola, allora sindaco, non avesse fatto niente per la depurazione delle acque. Lo sospettavo, ma non l’avevo capito così chiaramente come si è invece giustamente dedotto dalle parole dell’attuale sindaco Strescino. Non avevo neppure capito che Scajola dovesse essere ascritto alla sinistra, ma probabilmente mi ero distratto. Ma poi non avevo capito neppure che il depuratore per cui ci siamo e ci stiamo battendo da anni fosse totalmente inutile, grazie a quella specie di “cannone” che spara feci e reflui a pressioni altissime innescando processi fantasmagorici di autodistruzione tali da garantire la perfetta pulizia delle nostre acque. Ho un dubbio: chissà se il sindaco si è accorto che l’ultimo lotto del depuratore è stato finanziato dal governo Prodi con provvedimento del ministro Tommaso Padoa Schioppa. Ma forse mi confondo: era un ministro del centrodestra».
Aggiunge il neo consigliere del Pd, Giuseppe, «Pino», De Bonis: «I fatti non sono quelli descritti. La giunta ‘90-95 del sindaco Scajola blocca di fatto i lavori con l’ipotesi di spostamento a monte del depuratore, e stessa cosa accade con la giunta Sappa ‘99-2004: motivazione identica. Tutto ciò considerando che l’attuale sindaco era consigliere di maggioranza e quindi doveva sapere che il Comune avrebbe dovuto restituire i 20 miliardi europei per il progetto. Poi è diventato assessore all’Ambiente. Questa è la verità storica». In ultimo, Pasquale Indulgenza del Prc: «Su una cosa mi sento di dare pienamente ragione al sindaco Strescino: malgrado la mancata realizzazione del depuratore e il mai risolto problema dei rifiuti l’elettorato non ha ritenuto simili questioni così rilevanti da penalizzare lui e la sua compagine, premiandoli con oltre il 60% dei consensi».
La Stampa, 28 giugno 2009

Pasquale Indulgenza
Imperia: denuncia dell’UE, l’opinione di Indulgenza (RC)

Pasquale Indulgenza, consigliere comunale di Rifondazione Comunista ad Imperia, interviene in merito alla segnalazione dell’Unione Europea relativa alla depurazione delle acque ad ai rifiuti.

“La Commissione dell’Unione Europea denuncia che oltre 500 comuni, tra cui Imperia, non rispettano le direttive sulla depurazione delle acque e sul trattamento dei rifiuti. Su una cosa mi sento di dare pienamente ragione al neo sindaco Strescino, intervenuto al riguardo: malgrado la mancata realizzazione del depuratore sia uno dei due maggiori fallimenti della lunga Amministrazione Sappa (l’altro riguarda proprio il problema rifiuti, guarda caso il secondo aspetto denunciato dalla Commissione Europea), l’elettorato imperiese non ha ritenuto che simili questioni fossero sì rilevanti da penalizzare la sua compagine e lui stesso come ex assessore all’Ambiente, premiandoli anzi con oltre il 60% dei consensi.
Ripeto: malgrado l’evidenza dica che hanno avuto ben 10 anni a disposizione per realizzare qualcosa di concreto nella depurazione delle acque (compreso il tempo perso a meditare di spostar altrove il previsto impianto, che oggi viene definito ‘perfettamente inserito nel panorama’), come per ridurre a monte e differenziare col sistema ‘porta a porta’ i rifiuti prodotti, uniche vie per risolvere il circolo vizioso dello smaltimento in megadiscariche.
Mi chiedo come possa il neosindaco affermare – tenendo presente la fragilità dell’ecosistema marino locale e l’importanza del rischio sanitario – che la situazione non è così grave come denunciato dalla Commissione dell’Unione Europea e dal WWF e che l’inquinamento delle acque è limitato dal fatto che, in mancanza del depuratore, le acque reflue vengono convogliate in una rete fognaria che sfocia in mare a circa due chilometri e a 40 metri di profondità, proprio in prossimità del ‘Santuario dei cetacei’.
Come poi egli faccia a dirsi certo che la mancanza di un depuratore non influisca negativamente sui flussi turistici, a fronte del continuo calo di presenze, rimane per me un vero mistero. Molti imperiesi si saranno anche abituati a non far caso a certi difettucci nella gestione del territorio e della città, ma forse un po’ di turisti informati ed esigenti un normale standard di qualità ambientale ce n’è ancora, in giro…”.
Sanremonews e Riviera24, 28 Giugno 2009