Bandiera nera: è polemica

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A seguito delle critiche di Legambiente, di recente ci sono stati due interventi su la Stampa: uno di Carlo Conti, direttore generale della Porto di Imperia SpA e l’altro di Giuseppe Zagarella, consigliere comunale del Partito Democratico:

Carlo Conti
Nuovo Porto di Imperia – Critiche da parte di Legambiente che assegna all’opera la “bandiera nera”.
Debito al Demanio, la spa ha pagato.
Il direttore Conti: “Versati 400 mila euro, siamo già pronti a presentare ricorso”.

E’ una nuova nuvola nera quella che si è affacciata sul porto di Imperia: una nuvola che ha preso la forma di 400 mila euro. Ma che non ha portato i temuti temporali, dissolvendosi subito come nebbia al sole. Il mancato pagamento al Demanio da parte della Porto di Imperia spa di un canone per concessioni che sfiora di poco il mezzo miliardo di euro si è tramutato in un pagamento immediato. Il direttore generale della società, Carlo Conti, conferma: «E’ tutto risolto. Ma bisogna subito chiarire che non si tratta di un caso imperiese come a molti piacerebbe pensare, bensì di una diatriba a livello nazionale che riguarda i canoni di concessione e le relative cifre da pagare. E considerato il clima politico che c’è a Imperia, dove anche su fatti di natura squisitamente amministrativa si cercano sempre strumentalizzazioni, la decisione è stata questa: abbiamo immediatamente pagato quanto dovuto al Demanio ma in maniera condizionale, per essere pronti a pretendere il rimborso di parte della cifra che secondo noi non è affatto dovuta».
E se la nuvola si è dissolta in un batter d’occhio, resta lo sventolio di una «bandiera nera». Proprio ieri Legambiente da Roma, nell’ambito del dossier «Mare Monstrum», presentato in occasione della 24ª edizione di Goletta Verde che ha riscontrato purtroppo gravi situazioni di tutta Italia, sul tema «cemento divoratore di litorali» ha citato anche il porto di Imperia, descrivendo l’opera con parole molto dure: «La Porto di Imperia spa ha realizzato uno degli approdi più grandi, con oltre 1000 posti barca, una mega speculazione con un danno pesante al territorio costiero e all’ambiente marino».
E’ così? Di fatto il porto turistico di Imperia, con tutte le opere a terra, cambierà il volto della città, e non è certamente necessario rivolgersi alla Sibilla Cumana per capire che alla fine lo farà sicuramente in meglio. Finora il porto turistico in costruzione ha portato un Parco urbano molto esteso, a ridosso del mare, che lo stesso presidente della Regione Claudio Burlando, il quale non è certo a capo di una giunta di centrodestra, al momento dell’inaugurazione la primavera scorsa, ha definito con parole d’entusiasmo. Inoltre, quando l’opera sarà finita occuperà, si spera in maniera paesaggisticamente accettabile, l’area del Golfo che già dal 1800 veniva indicata come luogo dove ospitare un unico, grande porto. L’idea però era diversa: lo scalo avrebbe dovuto essere commerciale. Erano persino stati stesi binari per i treni che avrebbero dovuto portare la merce a quelle fabbriche ora estinte come dinosauri. E, infatti, cambiando i tempi, con l’avvento dell’era post-industriale, il progetto si è giustamente modificato in nautica da diporto. Lo stesso presidente Burlando aveva evidenziato che paradossalmente l’intero Ponente disponeva di meno posti barca rispetto a un solo porto della Costa Azzurra. E il nuovo scalo di Imperia dovrebbe, da solo, dare una risposta alle esigenze, avendo circa 1300 posti barca. A Imperia, mai accaduto prima, persino nelle bacheche delle agenzie immobiliari ora compaiono avvisi di vendita di imbarcazioni da diporto. Segno di un mercato – crisi permettendo (non bisogna dimenticare che molte famiglie non riescono ad arrivare neanche alla seconda settimana del mese) – in espansione.
La Stampa, 27 giugno 2009

Giuseppe Zagarella
“Il Parco urbano è stato una vittoria della città”
Il Partito democratico, la forza di opposizione più importante in Consiglio comunale, interviene sul parco urbano e sul porto di Imperia, specificando che «il Porto non ha affatto regalato il parco urbano». Dice sarcasticamente Giuseppe Zagarella: «Nella mia totale incapacità di comprendere, non ero riuscito a capire che la Porto di Imperia ci avesse regalato un Parco Urbano. Chissà perchè mi pareva addirittura di ricordare che qualcuno, Porto di Imperia inclusa, volesse fare in tutta la superficie del parco un vero e proprio campo da golf a 9 buche più un campo pratica, e che a causa di “4 scalmanati retrogradi” e di un’intera città illuminata, la Regione avesse imposto il rispetto delle prescrizioni, compresa quella di realizzare un parco aperto a tutti, e non un golf».
Zagarella aggiunge: «Continuo, inoltre, a non comprendere perchè per qualche strano motivo pseudo giuridico e pseudo amministrativo, la Porto di Imperia dopo aver sottoscritto un contratto di concessione demaniale, avrebbe dovuto essere esentata dal pagamento dei canoni. Ma tant’è: in buona linea di continuità con le tecniche di illusionismo portate avanti negli ultimi 10 anni dalla vecchia amministrazione comunale, anche questa si adegua. E non mi stupirà quando, se come io auspico, quell’obbrobrio che rappresenta il capannone oggetto del nostro esposto dovesse essere abbassato, in prima linea ci saranno gli stessi amministratori, nuovo sindaco in testa, a spiegarci come grazie a loro, la città non deve sopportare brutture ambientali o sfregi paesaggistici».
La Stampa, 29 giugno 2009

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A proposito del parco urbano. In una intervista apparsa su la Riviera del 19 giugno scorso, l’ex consigliere Gabriella Badano, alla domanda “Com’è cambiata la politica in questi anni?” risponde: “Si è deteriorata. Molti cittadini hanno chiesto aiuto all’opposizione perché scontenti dell’amministrazione Sappa e poi hanno votato Strescino. Forse non hanno capito che in questo modo perderanno il parco urbano, che diventerà una sorta di recinzione di un campo pratica di golf [...]
Il parco urbano è temporaneo o definitivo?
Mi piacerebbe avere spiegazioni in merito.

Scritto da Angelo Amoretti

30 giugno, 2009 alle 9:56