A Imperia scoppia il caso Nicola Podesta’

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Nicola Podestà, responsabile del prestigioso e storico osservatorio meteorologico di Imperia dal 1994, è stato sollevato dall’incarico dal Comune e verrà sostituito da Beppe Enrico, direttore della CEA che, sia detto per inciso, merita il massimo rispetto.
La ragione del “licenziamento” di Podestà ufficialmente sembra essere economica, ma da quanto si evince dalle dichiarazioni dello stesso, si direbbe che il denaro c’entri poco e che la causa per cui è stato allontanato sia dovuta al suo orientamento politico. Se così fosse il fatto sarebbe doppiamente grave perché quando una persona svolge la propria attività in modo autorevole e altamente professionale non dovrebbero esserci distinzioni di certo genere.
La vicenda è aggravata dal fatto che, oltre ad averlo sospeso dall’incarico, il Comune gli ha impedito di mettere piede nell’osservatorio, cambiando la serratura della porta d’ingresso, come lo stesso Podestà dichiara nell’intervista rilasciata a La Stampa il 9 luglio scorso:

Imperia – Sollevato dall’incarico il responsabile dell’osservatorio meteorologico

Podestà: “Mi mandano via, ma non è solo per i soldi”
“Ho il forte sospetto che ci siano ragioni politiche”

«Nessun dubbio: la mia rimozione, perché è di questo che si tratta, non è dettata soltanto da motivi economici. Ci deve essere dietro qualcosa. Ho il forte sospetto, per non dire un’intima certezza, che ci siano ragioni politiche. Non è certo un reato pensarla diversamente. Ma io sono anche uno studioso, un semplicissimo studioso: nè voglio nè posso, ovviamente, definirmi uno scienziato. E in questo ambito la politica non dovrebbe entrare». E’ amareggiato, più che risentito, Nicola Podestà, da ieri sollevato dall’incarico di responsabile dell’Osservatorio meteorologico di Imperia, carica che occupava dal lontano 1994 quando l’allora sindaco Claudio Scajola gli aveva affidato il prestigioso compito al posto di Bino Bini, indimenticabile e storico direttore che fu persino rimosso fisicamente dall’Osservatorio: accompagnato fuori dai vigili urbani. Due vicende che oggi appaiono molto simili anche se Podestà accetta la situazione con molta serenità e dignità.
«Se Bino Bini fu allontanato in modo coercitivo dalla sede di piazza Roma – aggiunge amareggiato – con me si sono limitati a cambiare la serratura dell’ingresso dell’Osservatorio in modo che io non possa più entrare. Non lo avrei fatto comunque, am resto un fatto increscioso. Sono indignato: mi hanno sbattuto fuori senza troppi complimenti dicendomi che non c’erano soldi nel bilancio. La realtà, persino superfluo ripeterlo, è molto diversa». E se le ragioni che espone l’ormai ex direttore Podestà fossero fondate, si tratterebbe indubbiamente di un fatto molto grave: la cultura, la scienza, la ricerca non devono passare attraverso alcuna ideologia, nè di destra nè di sinistra. Sarebbe avvilente oltreché prevaricante e sterile. «Ma ciò purtroppo lo leggiamo soltanto nei testi di filosofia: se fosse realistico non si capirebbe per quale motivo quando ho proposto di continuare almeno a frequentare l’Osservatorio in maniera del tutto gratuita e senza impegno da parte del Comune, mi è stato risposto di no adducendo scuse di sicurezza e di responsabilità assicurative in caso di incidente. Per carità, cose giuridicamente accettabili, ma che si intuisce benissimo essere pretestuose», dice ancora Podestà.
«Ciò che mi dispiace di più – aggiunge – è che era stato fatto un programma articolato con le scuole su temi scientifici, ora purtroppo interrotto: ma non credo che a questa Amministrazione interessi molto la cultura». Nicola Podestà è autore di numerosi testi scientifici, fra cui uno di recentissima pubblicazione sui terremoti in provincia di Imperia. Successo aveva avuto, anche a livello nazionale il testo sul clima della Riviera.
La Stampa, 9 luglio 2009 – [Giulio Geluardi]

A seguito del provvedimento, ci sono state dure prese di posizione da parte del Partito Democratico, di Rifondazione Comunista, di C.I. e dalla Camera del Lavoro di Imperia.
Update: anche l’IDV ha espresso la sua solidarietà a Nicola Podestà.