Il giallo di Vasia

senza commenti

Sembrerebbe che Maria Antonova non sia la cacciatrice di uomini in internet, mentre è sempre più evidente che il suo compagno, Roman Antonov sia stato un affiliato ai servizi segreti russi: il Kgb.
E’ strano che Antonov, come risulterebbe dai file ritrovati nel suo computer, fosse ricattato dai servizi segreti. I servizi segreti non ti ricattano se hai sgarrato: ti eliminano.
Uno straniero, per chiedere asilo politico in Italia, deve presentarsi in Questura con un passaporto o un altro documento d’identità.
Se il richiedente viene ospitato da qualcuno, questi deve compilare una dichiarazione di ospitalità e, se straniero, il permesso di soggiorno.
La Questura deve poi indirizzare la richiesta al Ministero dell’Interno, in lingua originale e con relativa traduzione in italiano, in cui vengono indicati i motivi per i quali si richiede asilo politico in Italia.
Si deve specificare la data esatta di ingresso sul territorio italiano, la frontiera e gli Stati attraversati prima di giungere in Italia. Dopodiché il Ministero rilascia il nulla osta.
Se Roman Antonov è un rifugiato politico, ha seguito questa prassi? Presso quale Questura ha fatto richiesta? Quali sono i motivi per cui ha richiesto asilo politico? Non credo che abbia scritto: “Ho fatto affari con il Kgb e questi adesso mi ricattano”.
Era un rifugiato o un clandestino?
Si direbbe un rifugiato, visto che abitava in un appartamento messo a disposizione dai servizi sociali. Che tipo di richiesta aveva fatto per poterne usufruire?
Verrà o no estradato dalla Francia?
Infine: Romanov, i servizi segreti russi e i cugini francesi si stanno prendendo gioco di noi?

Scritto da Angelo Amoretti

23 giugno, 2006 alle 9:44

Pubblicato in Cronaca, Personaggi



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