Abusivissima 2009

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I giovani della sinistra imperiese* organizzano per sabato 29 agosto una “goliardata” a Borgo Peri, sulla spiaggia libera prima della Galeazza, per protestare in pacifica compagnia contro gli abusi edilizi sulla nostra costa [la costa di tutti, quella che ci ha dato il Padreterno].
Lo faranno costruendo un capannone di cartone che emulerà il manufatto abusivo non esattamente conforme al progetto originario. Con una sostanziale differenza: alla fine della festa, il capannone verrà demolito.
Ci sarà un pranzo seguito, alle 15,30, da un dibattito sul futuro della nostra costa a cui parteciperanno Marco Preve, giornalista di Repubblica che insieme a Ferruccio Sansa ha scritto “Il partito del cemento“, e il prof. Nicola Podestà, recentemente “licenziato” dall’Osservatorio Metereologico.
Succede che i giovani consiglieri del Pdl, tra cui mi piace sempre ricordare Angelo Dulbecco, quello che qualche anno fa espose la bandiera della Repubblica di Salò da una finestra del liceo il giorno della ricorrenza della morte di Mussolini, prendono forse troppo sul serio la faccenda, partono in quarta e scrivono un comunicato ai media, cui fa seguito quello dei giovani de La Talpa e l’orologio:

*Giovani Democratici
Giovani Comunisti
Sinistra per Imperia
Con Imperia
Liberamente
ARCI ACPO
ARCI Guernica
Garabombo l’invisibile
Collettivo Studentesco il Bombarolo
CSOA La talpa e l’orologio

Comunicato dei giovani del Pdl

Vien da sorridere di fronte all’iniziativa dei giovani di sinistra che hanno deciso di costruire una sorta di capannone abusivo alla Galeazza. Una ‘provocazione’ anchsimpatica, se vogliamo, ma da che pulpito!
Intanto il sistema, il solito, di informazione di parte: il capannone realizzato dalla Porto di Imperia Spa non è abusivo nel senso che gli viene attribuito. Non è conforme al progetto, è vero, ed ha certamente sbagliato chi lo ha realizzato senza attendere che la variante fosse approvata. Ma la differenza è in un tetto che invece di essere a colmo è a leggera volta. Una irregolarità sulla quale si sta pronunciando la magistratura e per la quale è in corso una sanatoria. Ricordiamo anche che la variante era stata chiesta – tra l’altro – da Soprintendenza ed altri uffici regionali. Quanto alla protesta più generale contro l’abusivismo, stupisce che l’iniziativa venga pubblicizzata con manifesti affissi abusivamente, e che tra gli organizzatori ci sia chi occupa da vent’anni – abusivamente – un immobile non suo! Come dire: quando gli abusivi protestano contro l’abusivismo. I ragazzi della Talpa hanno “diritto ad un luogo per riunirsi”, ma la Porto di Imperia non ha “diritto a chiedere modifiche migliorative al suo progetto”. E a proposito di diritti, stupisce anche che la Regione abbia assegnato alla Talpa un contributo di 56 mila euro per aiutare il trasferimento a Barcheto, trasferimento deciso senza consultare né il Comune né gli abitanti, che ringraziano sentitamente la sinistra ed il suo ‘grande presidente’ Burlando”.
Alessandro Gazzano
Paolo Petrucci,
Angelo Dulbecco
Paolo Montesano
Gianni Chiaraman
Andrea Tomatis

Comunicato de La Talpa e l'orologio

Viene da sorridere nel leggere la risposta dei giovani del Pdl ai giovani del Pd imperiese sia per la loro garbatezza dei toni sia per la stupenda ironia con la quale fanno una colossale operazione di deturnazione (=falsificazione) della realtà (per dirla col situazionista Guy Debord).
Verrebbe da sorridere se l’argomento speculazione/cementificazione che sta investendo la nostra fascia costiera e il livello inaccettabile di menzogne sul centro sociale La Talpa e l’orologio non rendesse doverosa una risposta.
Innanzittutto proviamo un certo disgusto quando con veemenza, ergendosi a giudici imparziali, i giovani pidiellini (si dice così?) si prostano nella difesa di coloro che speculando sulle nostre coste le stanno distruggendo: cioè Caltagirone e i suoi soci.
Ci viene anche a noi da dire: “Ma da che pulpito!!”. Infatti con tutti coloro che hanno interessi economici nella cementificazione del litorale voi ci avete le mani in pappa: infatti o sono iscritti del partito del Popolo delle libertà oppure ci andate a cena una sera su due… quasi fossero le vostre fidanzate.
Ma cerchiamo di essere seri!!! Avete il coraggio di paragonare imprenditori multimilionari e grandi imprese alle lotte popolari di centinaia di cittadini comuni che si guadagnano da vivere lavorando e che si riuniscono in associazione per pretendere dalle istituzioni quelli che sono diritti costituzionali:
il diritto alla partecipazione democratica alla vita cittadina anche attraverso il conflitto, il diritto alla cultura, alla solidarietà e alla socialità. Forse non lo sapete, magari siete troppo giovani e non avete ancora finito la scuola, ma la nostra costituzione repubblicana differenzia i diritti del cittadino da quelli delle imprese e a naso diremmo che innanzi mette quelli del cittadino.
Siete però abbastanza informati da sapere del trasferimento a Barcheto, che sta avvenendo senza che il Comune ne abbia voluto prenderne parte.
Evidentemente fate finta di dimenticare che per circa due anni c’è stato un tavolo di trattative in prefettura che ha riunito le più alte cariche delle autorità provinciali e che ha tentato di trovare una soluzione condivisa da tutti sulla sorte di un centro sociale che per quasi vent’anni ha regalato cultura e socialità alla città, supplendo alle mancanze proprio dell’amministrazione comunale. L’unico requisito allora posto dal Comune era di non metterci soldi… forse dimenticate anche che trovata la soluzione, (cioè Barcheto, dove il Comune non sborsa un euro), si era in campagna elettorale (doppio turno europee comunali per noi imperiesi) e fu fatto un voltafaccia totale da parte dell’amministrazione per fin troppo ovvi e beceri motivi elettorali.
Il presidente cileno Salvador Allende, assassinato dal fascista Pinochet l’11 settembre 1973 amava ripetere: “ Se i più giovani non sono un po’ ribelli bisogna iniziare a preoccuparsi”. Ebbene siamo fortemente preoccupati perché se siete veramente i giovani del centro destra e non i soliti quattro eredi dei potenti imperiesi, la cultura che propinate puzza pericolosamente di totalitarismo, di ignoranza e pensando alla questione delle ordinanze antibarbone manca anche della minima carità cristiana e del rispetto per i più deboli.

Centro sociale autogestito La Talpa e l’orologio
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