Un braccialetto per Maria Antonova

senza commenti

Non ce l’abbiamo, perciò rimane in carcere perché sebbene incinta di otto mesi, potrebbe darsi alla fuga e il giallo dell’estate imperiese non sarà mai risolto (anche perché i cugini francesi non hanno ancora estradato Roman Antonov. Capirai, adesso che abbiamo fatto tre pappine all’Ucraina e vinto i mondiali proprio contro la Francia).
Sarebbe anche curioso decidere una volta per tutte come chiamarlo:
1) Il giallo di Roman;
2) Il giallo dell’AX;
3) Il giallo della mantide;
4) Il giallo del biondino;
5) Il giallo della coppia diabolica
5) La spia che venne dal freddo a fare cazzate a Vasia;
eccetera eccetera.
E’ come un romanzo firmato dai maestri del noir: l’ultimo capitolo è quello che ti spinge a leggere il prossimo. («Quelli sentivano! – quelli sospettavano! – quelli sapevano!– quelli si facevano beffe del mio terrore! – questo pensavo, e questo penso ancora. Ma qualunque cosa era meglio di quest’agonia! Qualunque cosa era più tollerabile di questa derisione. Non avrei potuto sopportare quei sorrisi ipocriti più a lungo! Sentii che dovevo gridare o morire! – e ora – ancora – ascolta! più forte! più forte! più forte! Più forte! Maledetti! gridai, “non fingete più! confesso! – tirate via quelle assi! qui, qui! – E’ il battito del suo cuore odioso!»: da «The tell tale heart», di Edgar Allan Poe).
Maurizio Vezzaro – La Stampa -25 luglio 2006 -

Come sai, io non sono di San Diego, ma inglese. Mi sono ormai stabilito definitivamente in America. Il gruppo nacque ufficialmente nell’estate del 1983, qui a San Diego. Io ero reduce da una breve esperienza con i Crowdaddys, una piccola leggenda di San Diego. Dave, Bill e Roy provenivano dai Mystery Machine. Confermo che il nome Tell Tale Hearts è tratto da una novella di Edgar Allan Poe.
-Lost Trails – ottobre-dicembre 1987 – Intervista di Claudio Sorge -

Scritto da Angelo Amoretti

25 luglio, 2006 alle 11:06

Pubblicato in Cronaca, Personaggi



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