Per chi suona la campana

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In riferimento al post del 30 luglio riguardo le ricerche condotte da La Stampa sulla strage di Costa d’Oneglia del 5 maggio 1945, ricevo questa mail del signor Valerio Ramini.
“In riferimento all’articolo apparso sul vostro sito ed intitolato “La strage di Costa d’Oneglia del 5 maggio 1945″ entro un mese circa saremo in grado di fornirvi informazioni dettagliatissime sugli avvenimenti di Oliveto.
Un componente della redazione del nostro sito, che si trova attualmente fuori Imperia per assistere la sua mamma, ha avuto un parente ucciso proprio in quella occasione. E’ lui ad avere i documenti (che citeremo) neccesari per tale ricerca, per questo motivo siamo costretti ad aspettare il suo ritorno.
Dovremmo essere in grado di ricostruire l’identià di tutte le vittime oltre ai nomi e ai cognomi.
Per quanto ci riguarda, la notizia dell’eccidio non è per noi una novità. Ricordiamo anche un trafiletto, sempre su La Stampa, in occasione del commento della cerimonia per i Caduti RSI di un paio di anni fà.
In ogni caso si dovrebbe trovare qualche cosa nel libro “il sangue dei vinti” dello scrittore di sinistra Giampaolo Pansa e, soprattutto, all’interno della maestosa opera “storia della guerra civile in Italia” di Giorgio Pisanò ma in questo momento siamo impossibilitati a consultare entrembi i testi. Per quanto riguarda errori di trascrizioni di vittime in lapidi “opposte” nella zona di Imperia vi segnaliamo 2 fra i casi più eclatanti di cui siamo a conoscenza, di cui siamo certi:
Il primo a Pontedassio riguarda DANI FELICETTO, segretario comunale, freddato da partigiani la sera del 25-08-1944. Una lapide, nell’atrio del municipio, lo ricorda come “vittima della barbaria nazista”. Di questo “sbaglio” si parlò nel 2004 grazie ad un articolo, molto dettagliato, su “Il Giornale”. In ogni caso, non dovrebbe esser stata sostituita. L’altro è un nominativo che compare tutt’ora sul monumento alla resistenza di Piazza del Comune a Diano Marina: si tratterebbe di un bambino ucciso dallo scoppio di una bomba (se non ricordiamo male durante bombardamenti dei cosidetti “alleati”). La famiglia anni fa è stata in causa con il Comune di Diano in quanto chiedeva la cancellazione del nome del proprio parente da quella lapide. In attesa di fornirvi altre informazioni vi auguriamo una Buona Estate.”

Resto in attesa di vedere pubblicate le identità di tutte le vittime, oltre ai nomi e ai cognomi.
Del libro di Gianpaolo Pansa si sapeva, ma ringrazio il signor Ramini per avermi segnalato il sito www.ilgraffio.netfirms.com, anche perché nella pagina delle fotografie ne ho trovata una molto interessante che pubblicherei volentieri.
Sul sito, però, si legge che “è vietata l’acquisizione e la riproduzione delle immagini senza il nostro permesso”. Pur avendo dei dubbi in proposito (se un’opera non è coperta da copyright, significa che chiunque la puo’ pubblicare, visto che la rete è a disposizione di tutti), ma non ha importanza e non voglio certo aprire una discussione che non c’entra nulla con la questione principale.
A questo punto direi che urge sentire l’altra campana, per mettere fine a questa intricata vicenda.

Scritto da Angelo Amoretti

1 agosto, 2006 alle 10:02

Pubblicato in Attualità



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