Sugli stati generali del Pdl a Imperia

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Leggendo quanto scrivono gli inviati [nonché invitati] agli stati generali del Pdl svoltisi sabato scorso, si ha l’impressione che si sia trattato di uno spettacolo di cabaret piuttosto che un summit per fare il punto della situazione. E secondo me qualche inviato birichino un po’ del suo ce l’ha messo, per farmelo pensare.
Giudicate voi.
Cominciamo dal candidato per la presidenza della Regione, Sandro Biasotti.

Questa è la festa del Pdl, non la mia festa. Io qui ho gia vinto le elezioni regionali. Cosa ci vengo a fare, allora? Vengo volentieri certo, ma se voi mi autorizzate vado a La Spezia, a Bolzaneto, perché noi le elezioni regionali dobbiamo vincerle. Le vinciamo perché avete un ottimo candidato, altrimenti il ministro Scajola non mi veniva a cercar. Anzi sono io che ho cercato Scajola.

Al Cavour – leggo – faceva caldo. La causa di questa confusione potrebbe essere proprio la temperatura troppo alta. Insomma: è Biasotti che ha cercato Scajola o viceversa? Non lo sapremo mai, ma si sono trovati e questa è una magnifica notizia.
Forse si riferiva alle elezioni del 2000, anno in cui, come candidato indipendente di Forza Italia, venne eletto Presidente della Regione Liguria.
Solo che riportata così, la frase può essere interpretata in maniera diversa.
Visto che il Ministro Scajola aveva annunciato che nei sondaggi il Pdl è avanti di oltre tre punti percentuali, uno è portato a rispondere: “Massì…stattene pure nel levante: qui non c’è storia. E vale il discorso fatto a suo tempo per Strescino”.
Oltre a Biasotti, quello che mi ha fatto pensare al cabaret è stato il Sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato. Lui ha dato stoccate – scrivono – a Cristina Barabino che si era un po’ indignata, come donna, perché qualcuno aveva detto che nel Pdl ce ne sono poche in gamba. Ma la perla del Sindaco matuziano è quella riportata da Sanremonews in diretta dal Cavour:

Prenderò ordini e direttive solo dai coordinatori e dal ministro Claudio Scajola. Solo loro possono dirmi se devo fare l’esame del capello o del colesterolo o se dovrò mettermi a dieta.

Evviva la sincerità!
E per finire cercate di capire questo ragionamento [ammesso che ci riusciate] e leggete quanto segue, riportato da Il Secolo XIX di oggi:

Dobbiamo scegliere i migliori candidati. Chi non sarà eletto sarà, comunque, gratificato, se avrà portato il proprio contributo. In sostanza, metteremo candidati molto forti. Chi se ne importa se saranno presidenti di provincia o sindaci, si andrà a rivotare, così avremo più gente che corre.

Scritto da Angelo Amoretti

23 novembre, 2009 alle 20:33