Il torrente Prino non sta bene, grazie [II]

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Mi tocca contraddire l’Assessore all’ambiente, mio omonimo, ma non parente, Giovanni Amoretti quando, parlando delle spiagge piene di canne e detriti post mareggiata, afferma, come riportato da Sanremonews, che

il Comune di Imperia è un comune costiero ultimo baluardo tra il mare e le colline. Mentre noi abbiamo eseguito in maniera corretta lo sfalcio dei torrenti, i piccoli comuni sopra di noi, pur ricevendo proporzionalmente gli stessi contributi non ottemperano. Per questa ragione denuncerò la circostanza presso la Prefettura e gli uffici della Provincia”.

Capisco che in mare possano essere arrivati detriti partiti da Villatalla, Pantasina, Montegrazie e Pontedassio, ma non è vero ciò che afferma l’assessore: a Clavi – per un bel tratto a monte fino al confine con il comune di Dolcedo e a sud verso il mare poco prima delle case popolari di Via Allende – lo sfalcio dei torrenti non è stato fatto per nulla, come dimostra la foto che avevo già postato tempo fa.

Il ponte romanico di Clavi

Da allora è rimasto tutto com’era, con una piccola differenza: le canne, che per fortuna al passaggio della piena si piegano, ma non si spezzano, adesso sono un po’ più rivolte verso il mare, ma tra non molto si raddrizzeranno di nuovo, più in salute che mai.
Il comune di Imperia, come l’assessore ben saprà, ha anche un pittoresco entroterra tra cui spiccano la Valprino e la Valle del Caramagna.
E’ giusto sensibilizzare i comuni confinanti, ma attenzione perché potrebbe trasformarsi in un boomerang.
Una bella cosa da fare, al limite, sarebbe quella di trovare un accordo, con la supervisione della Provincia, tra i sindaci confinanti in modo da pulire i torrenti dalle sorgenti alle foci.

Scritto da Angelo Amoretti

22 gennaio, 2010 alle 18:19