Acqua pubblica

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Ricevo e pubblico:

Domani sera, nel Consiglio Comunale di Imperia, sarà discussa e votata la mozione, da me presentata, per ottenere la salvaguardia dell’acqua pubblica. Di seguito, riporto il testo della mozione e una sintesi della relazione di accompagnamento.
La mozione intende impegnare il Consiglio Comunale a deliberare una integrazione dello Statuto Comunale con l’inserimento nello stesso del principio che l’acqua è un bene comune pubblico e che la sua gestione dev’essere un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, nell’accezione giuridica e normativa che questa formula ha.
Essa fa seguito alla deliberazione n.42 del 18/07/05, approvata all’unanimità in Consiglio, che riconosceva il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico, da utilizzare e gestire secondo criteri solidaristici.
Con l’attuale legge nazionale, solo l’introduzione del principio secondo cui l’acqua è un bene universale senza rilevanza economica potrà garantire, in futuro, che, insieme alla proprietà, anche la gestione della risorsa sia una gestione pubblica che non approdi alla sua messa sul mercato.
L’oggetto della mozione corrisponde alla Petizione al Sindaco, promossa da comitati e forze politiche, che ben duemila cittadini cittadini imperiesi hanno sottoscritto in questi mesi.
Si fa presente, infine, che numerosi Comuni della Provincia, a partire da Taggia, hanno deliberato (o si accingono a farlo) per affermare nei propri Statuti gli stessi princìpi oggetto della presente mozione. Da ultimo, si è mosso il Comune di Castelvittorio, che ha rivendicato di poter gestire l’acqua in economia.
Analogamente, Il Comune di Sanremo ha approvato di recente un emendamento per salvaguardare la gestione interamente pubblica del servizio idrico.
E’ il caso di dire, giocando un pò con le parole, che l’approvazione della mozione farà da spartiacque: da un lato la garanzia, oggi per domani, di una gestione pubblica non mercantile, dall’altro una spinta sempre più forte alla privatizzazione.

MOZIONE

Il Consiglio Comunale

PREMESSO che

- con la deliberazione C.C. n. 42 del 18 luglio 2005 è stata approvata all’unanimità una mozione avente ad oggetto “Riconoscimento dell’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanità e l’accesso all’acqua potabile come un diritto umano fondamentale degno di protezione giuridica”, impegnativa ai fini dell’adozione di atti amministrativi corrispondenti a quanto illustrato in premessa;
- agli Enti Locali fa capo la potestà sulla gestione dell’acqua sulla base del riconoscimento della stessa come bene comune e del servizio idrico integrato come servizio pubblico locale;
- il nostro ordinamento riconosce sul piano costituzionale i princìpi della sussidiarietà e dell’autonomia degli Enti Locali, sanciti in senso federalistico;
- la gestione del servizio idrico integrato dev’essere senza fini di lucro;

SI IMPEGNA a

inserire nello Statuto del Comune di Imperia, entro quaranta giorni dalla presente deliberazione:
- il riconoscimento del Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile;
- lo status dell’acqua come bene comune pubblico cui vanno riconosciute proprietà e gestione pubbliche;
- che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà ed ecosostenibilità;
- che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va attuata attraverso gli idonei strumenti previsti nel Decr. Lgl. n. 267/2000 (“Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”).
Pasquale Indulgenza – capo gruppo P.R.C. al Comune di Imperia

Scritto da Angelo Amoretti

17 febbraio, 2010 alle 16:58