Diamo inizio alla campagna elettorale

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Visto che un po’ ovunque si continua a pubblicizzare il sito di Gianni Giuliano*, sono andato a dare un’occhiata pure io.
La prima cosa che colpisce, dal punto di vista della comunicazione, è una sottile megalomania.
Non so se l’ex Presidente della Provincia, ora in corsa per una poltrona al consiglio regionale, ci abbia messo del suo o abbia lasciato fare tutto ai suoi creativi, o responsabili marketing.
Fatto sta che già in home page c’è un bel “cosa ho fatto“. Ora, se fossi un ex assessore che è stato in giunta con lui, un po’ di risentimento ce l’avrei perché mi verrebbe spontaneo chiedermi: “E io cosa ho fatto? Hai fatto tutto tu?”.
Ma non c’è dubbio: gli ex assessori lo diranno magari in casa all’ora di cena e non ci sarà mai dato a sapere.
Dunque Gianni Giuliano ha fatto: Villa Grock e il Dams (a Imperia), Villa Nobel, Liceo G.D. Cassini a Villa Magnolie (a Sanremo), Villa Regina Margherita (a Bordighera) e il Teatro Salvini (a Pieve di Teco). Complimenti!
Naturalmente il nostro tuttofare si guarda bene dal far conoscere ai visitatori che si è dimesso da Presidente non già perché andato in minoranza su qualche tematica, ma semplicemente per poter correre per le regionali ed essere spostato da una poltrona all’altra, per una questione meramente elettorale.

Parto da questo preambolo per dire che il suo successore potrà accomodarsi tranquillamente in poltrona, continuare a inaugurare qualcosa qua e là, fare un discorsetto prima di un evento più o meno importante e via. Soprattutto se si tratterà del suo collega di partito, Luigi Sappa*.
Per Riccardo Giordano, il candidato del centro sinistra, nel caso dovesse essere eletto Presidente, come mi auguro, ci sarà poco da dormire sugli allori, perché nonostante Giuliano abbia fatto quasi tutto, qualcosa da fare rimane, per chi ha a cuore l’ambiente, la legalità e la trasparenza, la crisi turistica, agricola e quella del lavoro in generale.
Negli anni scorsi la Provincia, che dovrebbe per competenza svolgere la programmazione economica, ha sempre trascurato le questioni legate al lavoro e alle attività produttive e non ha mai prodotto un marketing territoriale per il nostro territorio che comprende mare, costa, entroterra e montagna.
Penso che sia stato fatto poco, per sensibilizzare l’opinione pubblica, contro la criminalità organizzata.
Se ogni tanto qualche stabilimento balneare va a fuoco, così come qualche piccolo locale, un motivo ci sarà. A meno che non si tratti di autocombustione, qualcuno il fuoco lo ha appiccato. Non voglio dire che il Presidente deve andare a scovare il “piromane”, non è compito suo, ma cercare di metterci un po’ più d’impegno affinché il fenomeno non diventi del tutto incontrollabile, quello sì.
Sulla questione rifiuti è meglio stendere un velo pietoso.
Ricordo ancora, quando ai tempi della crisi dei rifiuti a Napoli, Burlando, il presidente uscente della Regione, si era offerto di aiutare a smaltirli, chiedendo alla nostra provincia di poter dirottare dalle nostre parti 4 (quattro) camion di rumenta. Gianni Giuliano aveva prontamente risposto “no” perché le nostre discariche erano sature. Ma stanno funzionando e continuano a rimandare la chiusura della Ponticelli.
L’avesse detto un presidente di centrosinistra sarebbe stato subito tacciato con il classico: “Voi siete il partito del NO”. Poi, per fortuna, è arrivato Bertolaso e ci ha pensato lui a mettere la polvere sotto il tappeto.
L’entroterra non è stata presa in giusta considerazione e sebbene qualcosa sia stato fatto (nel pieghevole che mi è giunto un mese fa a casa c’era anche la foto dell’oratorio di San Martino a Clavi, ristrutturato) ci sarebbe ancora molto da mettere a punto. Le strade di montagna vanno a pezzi, i muri a secco crollano e le mulattiere spariscono. I ruscelli o non esistono più o hanno deviato il loro corso, grazie soprattutto all’edilizia selvaggia e all’intelligenza di chi ha costruito, cementificando anche i corsi d’acqua, tanto per fare una stradina per arrivare dentro casa, non preoccupandosi minimamente delle eventuali conseguenze in caso di forti piogge.
Ogni volta che nevica e ghiaccia manca il sale, in Valprino c’è solo uno spazzaneve in funzione e gli abitanti di certe frazioni devono spalarsela loro perché quei cento metri in più non sono pertinenti.
So che ormai l’elettorato è diviso in tre parti: chi sta, a prescindere, o con la maggioranza o con l’opposizione e chi è indeciso.
Bisognerebbe che tutti, prima di andare a votare, prendessimo in considerazione, perlomeno a livello locale, e cercando di liberarci dal famoso voto “interessato” (a proposito: non siete ancora stufi di quelli che vi hanno promesso un futuro migliore e alla fine vi hanno lasciato al punto di partenza?) solo una cosa: guardiamo il mare, poi volgiamo lo sguardo verso la campagna e la montagna e chiediamoci se certi scempi, obiettivamente, potevano essere impediti. Chiediamoci se vogliamo che le cose continuino in questo senso o se magari possiamo contribuire a dare una svolta, una nuova vita a questa provincia. E poi, con serenità, andiamo a votare, tranquilli con la nostra coscienza di esseri umani.

*Niente di personale: è la campagna elettorale, bellezza. Tu fai la tua, io faccio la mia.