Dalla Russia con la Citroen

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”Non andremo via dall’Italia, finché non avremo ottenuto l’affidamento dei nostri quattro nipotini”. E’ l’obiettivo di Svetlana Tanyukevich, madre di Roman Antonov, l’immigrato russo di 33 anni, in carcere a Sanremo, perché accusato di aver simulato la propria morte in un incidente stradale, con sostituzione di persona, per riscuotere i premi di diverse assicurazioni sulla vita, giunta in questi giorni a Imperia, da Taganrov (Russia).
Lo scopo della missione della donna è quella di consegnare nelle mani del pm Filippo Maffeo di Imperia i documenti che accertano l’identità del figlio e della nuora, Maria Antonova, 27, in carcere a Milano per il concorso nello steso reato, ma soprattutto ottenere l’affidamento dei quattro bambini, due maschi e altrettante femmine, tra i 3 e i 9 anni, ospiti di un istituto per minori della provincia di Imperia.
”Quei bambini sono russi – ha affermato la donna arrivata ad Imperia accompagnata dal suo secondo marito – ed è giusto che crescano in Russia, dove io e mia figlia ci prenderemo cura di loro e faremo frequentare loro la scuola”.
Antonov è in carcere, dal maggio scorso, per omicidio volontario premeditato. Accusa, quest’ultima, contestata anche alla giovane moglie, che avrebbe dovuto riscuotere i premi delle assicurazioni sulla vita, all’indomani del riconoscimento della morte del marito.
Svetlana Tanykevich stamani è stata ascoltata come persona informata dei fatti dal pm Maffeo. Terminato l’interrogatorio, durato circa tre ore e mezza, il magistrato ha riconosciuto la donna come legittima madre di Antonov, autorizzandola a incontrare il figlio. Incontro che potrebbe avvenire martedì.
”Nel 2003 mio figlio è scappato dalla Russia con Maria – ha aggiunto la donna – dopo un attentato alla pescheria che gestiva. Stavano bene, avevano molti soldi e trenta persone alle loro dipendenze, ma purtroppo dovevano pagare tante tangenti e qualcuno voleva ammazzarli. Così sono scappati in Europa”.
”Erano andati a Nizza perché Antonov è un marinaio e laggiù pensava di trovare lavoro”, ha aggiunto. In realtà la coppia, oltre ad avere una casa in affitto a Nizza, era anche riuscita a ottenere l’asilo politico in Italia, ad Imperia, dove erano ospiti del Comune.
Sulle accuse di omicidio e la vociferata appartenenza dell’immigrato russo al Kgb, la madre risponde: ‘Non ha mai avuto collegamenti con i servizi segreti. Roman è rimasto vittima di un complotto architettato da altri. E’ innocente e non ha ammazzato nessuno. Se più volte ha raccontato menzogne è stato solo per nascondere la verità ai figli”.
L’avvocato Mario Leone di Imperia, difensore di Maria Antonova, ha annunciato di aver già preso contatti col tribunale per i minori di Genova per velocizzare le pratiche di affidamento dei bambini alla nonna. I visti turistici di Svetlana Tanyukevich e del suo compagno, scadranno il 29 settembre prossimo, ma Leone ha detto che chiederà per loro un permesso di soggiorno straordinario a scopo umanitario.
fonte: Sanremonews

Come diavolo hanno fatto gli Antonov a ottenere asilo politico in Italia e a farsi ospitare dal Comune di Imperia?
Qualcuno può spiegarmelo?

Scritto da Angelo Amoretti

22 settembre, 2006 alle 10:57

Pubblicato in Cronaca



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