Postal-Marketing

senza commenti

Da tempo non mettevo piede alle Poste Centrali di viale Matteotti e stamattina quando ci sono entrato, per un attimo ho pensato di essermi sbagliato. Ormai è quasi tutto fuorchè ‘ le Poste‘. Sembra la Feltrinelli dei poveri o la Fnac dei disperati. Nel salone ora spiccano svariati espositori pieni di quaderni, DVD, gadgets e cose simili. Ci sono i libri col 15% di sconto e guarda caso non ne ho visto neppure uno della Mondadori, ma quelli della Feltrinelli della Adelphi e della Bompiani sì. Secondo me è una mossa per farli acquistare lì anzichè nelle librerie, mentre quelli della Mondadori sono in bella mostra, a prezzo pieno, nella loro libreria di Oneglia.
C’è anche tanto di cassa con cassiera gentile che aiuta i clienti a districarsi tra paletti e percorsi obbligati per arrivare allo sportello giusto e che ti fa lo scontrino con un programma che sta ancora cercando di imparare. O è il programma che non va bene. Per sdrammatizzare le ho chiesto:«Per cortesia puoi farmi un caffè e darmi un pacchetto di Chesterfield?».
Sembra di essere a una fiera strapaesana dove si fanno le gare più incredibili. Quando finalmente arrivi allo sportello, ti viene spontaneo esclamare:«Stavolta ce l’ho fatta!».
Il servizio? No quello non è cambiato, anzi, è peggiorato perchè con la nuova gestione da grandi manager invece di fare in modo di sveltire le operazioni, si è pensato di mandare un po’ in giro gli impiegati che c’erano prima, così per fare una raccomandata va via una buona mezzora.
Le Poste vogliono diventare banche (in parte lo sono già) e come le banche, che aprono piccole agenzie ovunque, invece di assumere nuovo personale, distribuiscono quello che hanno nelle varie succursali e quindi sono tutti infelici e scontenti: gli impiegati perchè girano come trottole e, poverini, devono lavorare un pò più di prima; i clienti che ci perdono molto più tempo. Forse le Poste Italiane sono le uniche soddisfatte, ma sinceramente non so quanto durerà. Queste nuove gestioni ‘manageriali’ che come sempre da noi arrivano quando altrove sono già fallite da tempo, sono tutto fumo e niente arrosto e quando l’arrosto si brucia son dolori.

Scritto da Angelo Amoretti

18 agosto, 2005 alle 10:26

Pubblicato in Attualità



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