Siamo nella nebbia fino al collo

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E’ arrivata dal largo. Silenziosa e con una lentezza quasi minacciosa. Si è insinuata nei carrugi, con fare mellifluo, bianca, densa, lattiginosa. Ha fagogitato spiagge, barche, bagnanti. Ha avvolto palazzi, auto, strade e autostrade. Si è arrampicata sulle colline, facendo scomparire le frazioni. E, soprattutto, chi è entrato in contatto con lei, non ha potuto fare a meno di avere un brivido freddo lungo la schiena.

E’ l’incipit dell’articolo di Giuglio Geluardi su La Stampa di oggi.
Geluardi è uno che ci tiene al clima e all’ambiente e ne ha già dato dimostrazione in altri suoi articoli. Si occupa spesso anche di degrado ambientale e bisognerebbe che tutti ci facessimo l’esame di coscienza: se il pianeta si sta rivoltando contro di noi è perché non lo stiamo trattando come dovremmo e prima o poi ce la farà pagare.
E’ il caso di dire che siamo nella nebbia fino al collo, non solo per quello che è successo a livello metereologico ieri mattina.
Il Tribunale di Imperia si sta svuotando di PM: Filippo Maffeo è stato trasferito a Firenze; Paola Marrali andrà presto a Sanremo; Ersilio Capone andrà a Como e qua resteranno Bernardo Di Mattei e Maria Antonia Di Lazzaro che dovranno spartirsi circa 4 mila fascicoli lasciati in eredità da quelli che se ne sono andati e che se ne andranno.
Per questo il procuratore Bernardo Di Mattei ha scritto al Consiglio giudiziario e al Csm affinchè la Procura di Imperia sia considerata sede disagiata, con la speranza che vengano presto mandati rinforzi.
La nebbia avvolge anche la Giunta. ll Sindaco Strescino dice che senza grandi eventi non ci può essere grande turismo. Tutti i torti non li ha, ma se le risorse sono quelle che sono, forse si potrebbe ragionare anche in maniera diversa: tanti piccoli eventi possono crearne uno grande. Parla di Palazzetto dello Sport e viene da chiedersi da chi e soprattutto come verrà gestito.
Domenica mattina alla Foce c’era un profumo in aria poco invitante per i turisti: i meno esperti e gli ottimisti l’avranno percepito come un misto tra salmastro e basilico marcio, quelli del posto per quello che era: puzza di fogna. Sono folate, come la nebbia, ti avvolgono e ti tolgono il respiro.
Al Prino ci sono le ruspe sulla spiaggia, approfittano di queste giornate estive per abbronzarsi un po’. Qualche ottimista penserà che sono lì per arredamento. I pessimisti penseranno che qualche bambino potrebbe farsi male.
Al Prino ci sono tre o quattro lampioni, lassù nel parcheggione, che ormai non sono più lampioni da oltre un anno: ci sono i pali, le lampade e la luce no. Danno l’impressione di alberi stecchiti. Sarà il cambiamento climatico.
Tutto ciò non è un bel biglietto da visita, purtroppo.
Si parlava anche di frazioni, in campagna elettorale: il 2010 dovrebbe essere il loro anno, ma finora si è visto far poco.
Siamo nella nebbia, bisogna tirare la cinghia, ma quello che mi fa rabbia è che purtroppo stanno mettendo le mani nelle nostre tasche: la tassa sulla spazzatura è aumentata, i parcheggi pure (nel senso che le righe sono quasi tutte blu) e il costo è lievitato.
I servizi scolastici costano di più e le famiglie si lamentano.
Temo che la nebbia, di questo passo, si trasformerà in qualcosa di più solido e maleodorante.
Ma sono pessimista di natura.