No alla legge bavaglio [II]

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Domani pomeriggio alle 18 sarò in Piazza De Amicis per manifestare contro la legge bavaglio.
Ci sarò perché anche il presidente dell’Autorità garante Francesco Pizzetti dice che è in pericolo la libertà di stampa e Francesco Siddi, segretario della Federazione Nazionale Stampa Italiana afferma che “viviamo una stagione pericolosa: l’informazione non può avere un’agenda dettata dal Governo o da altri poteri“.
Ci sarò perché se fosse già stata legge, non avremmo saputo niente della casa di Scajola a Roma, della truffa dei bond Parmalat e degli intrallazzi di Moggi con gli arbitri, per fare giusto tre esempi. Per non parlare di mafiosi e delinquenti che solo in specificati casi potranno essere intercettati.
Ci sarò perché abbiamo il diritto di essere informati e di informarci. Questo decreto non riguarda solo i mezzi di informazione tradizionali: riguarda anche i blog che nel decreto sono considerati tali e quali a una testata giornalistica. Ma un blog generalmente è curato da una sola persona, non da una redazione. Eppure anche io, nel caso dovessi dare una notizia falsa presa altrove, avrei tempo 48 ore per smentirla, altrimenti beccherei 12.000 euro di multa. Lo sanno tutti che un blogger scrive per passione e non è sempre lì a controllare, come succede in una redazione sette giorni su sette. Il problema siamo anche noi e cominceranno proprio dai piccoli. Noi che cerchiamo di fare informazione locale saremo tra i primi a essere colpiti e, intimoriti, eviteremo di parlare di questo e quest’altro.
Per questo domani sarò in piazza insieme alle numerose associazioni che hanno aderito, con la speranza di vedervi in molti.

Scritto da Angelo Amoretti

30 giugno, 2010 alle 17:03