Nuova colata di cemento in arrivo [II]

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Ieri La Stampa ha pubblicato un servizio sullo svincolo dell’Aurelia Bis e il viadotto di Garbella. I residenti hanno creato un comitato e stanno raccogliendo firme affinché quello scempio non s’abbia da fare.
Ancora prima che l’articolo uscisse, l’assessore Gianfranco Gaggero aveva rilasciato una dichiarazione seguita poi da un’altra di Giuseppe Fossati, su Sanremonews.
Mi stupisce che Gaggero dica che “non è facendo i comitati e andando sui giornali che si risolvono questi problemi, anzi a volte accade proprio il contario” perché se ha seguito un po’ la vicenda della centrale a biomasse di Barcheto avrà capito che a volte andare sui giornali e creare comitati serve eccome.
Giuseppe Fossati invece mi ha strappato un sorriso perché – e sono certo che non ci abbia messo malizia – quando parla dell’acronimo anglosassone “banana”. che per molti italiani significa ben altra cosa, che inizia sempre per “B”, ma molto più breve.
Detto questo, e aggiungendo che anche a mio avviso l’Aurelia Bis sia di fondamentale importanza, la domanda è: si può o no evitare quello scempio? Siamo sicuri che non ci siano alternative più convenienti e con meno impatto ambientale?

Servizio su La Stampa
Aurelia bis, lo svincolo preoccupa i residenti

Timori e proteste nelle zone di Prino e Garbella per il progetto dello svincolo dell’Aurelia bis che dovrà bypassare il centro di Imperia e collegare direttamente il ponente della città con il Golfo Dianese. La preoccupazione è per l’ambiente e per il paesaggio che rischierebbe, secondo i promotori di una petizione che ha raccolto in pochi giorni 300 firme, di essere deturpato.
«Cinque anni fa siamo andati in Comune ed esisteva già un preliminare simile all’attuale; la Giunta Sappa ci aveva garantito che lo sfogo naturale dello svincolo sarebbe stato via Littardi», dice Anna Maria Lombardi. Invece i preliminari di oggi dicono un’altra cosa: «Dove c’è lo svincolo dell’A10 dovrebbe sorgere una mega rotonda che convoglierà via Littardi, l’Autofiori e la nuova Aurelia bis proveniente da Oneglia. Da qui partirà poi il raccordo con l’Aurelia con un cavalcavia sul torrente e 400 metri di strada lungo la sponda destra che saranno sopra elevati rispetto l’attuale argine», spiega Marco Pedemonte, uno dei portavoce della protesta.
I residenti della zona vogliono l’Aurelia bis e vedono di buon occhio anche la rotatoria vicino allo svincolo di Imperia Ovest «che darebbe maggiore sicurezza», ma preferirebbero che sfociasse in via Littardi, senza un nuovo ponte e senza costruire rampe e raccordi sul versante di Poggi. «Così come progettata l’opera servirà a poco e cancellerà il verde che c’è ora a Garbella danneggiando l’ambiente. La sponda destra del Prino in certi tratti è ancora incontaminata e vorremmo restasse tale», dicono Stefano Chiusano e Gianfranco Vergnano.
I carotaggi per la nuova opera sarebbero già stati completati nei giorni scorsi tanto che il progetto attenderebbe soltanto il benestare da parte dell’Anas. Chi vive nella zona di via Littardi, vorrebbe vedere migliorata già oggi la viabilità: «è un tratto molto pericoloso, una parte del marciapiede non c’è più e per difendere i pedoni ci sono dei paletti, ma da qui chi va verso le spiagge già oggi rischia», dice Lucia Milano.
Alle preoccupazioni degli abitanti della zona Prino e Garbella, risponde l’assessore alle Grandi Opere, Gianfranco Gaggero:«L’Aurelia bis è l’infrastruttura più importante per la nostra città, dopo il raddoppio della ferrovia. A suo tempo il ministro Scajola impose questo progetto fondamentale per l’avvenire di Imperia e non solo, ora è stata finanziata soltanto la progettazione definitiva, curata in toto dall’Anas. Io e l’assessore Lanteri lavoriamo sodo per portare a casa questo progetto: se l’Anas trovasse ostacoli per realizzarlo si rischia che tutto vada a monte». Ci sono però dei paletti da rispettare altrimenti l’intera opera potrebbe non essere realizzata: «Conosciamo bene il nodo cruciale del Prino e della zona di Garbella e faremo sì che non si dia danno inutile né all’ambiente né ai privati a meno che non sia estremamente necessario. Abbiamo già chiesto e ottenuto che l’Aurelia bis passi alla stessa altezza del casello ora vorremmo che dalla nuova rotonda che sarà creata vicino allo svincolo, la bis si colleghi con l’Aurelia sfruttando via Littardi. Faremo di tutto per portare a casa questa soluzione. L’amministrazione Strescino sta lavorando per questo, siamo a disposizione di chi vuol dare il proprio contributo e al momento opportuno faremo degli incontri per illustrare l’opera, ora l’Anas sta ancora delineando il progetto definitivo».

Diego Marrese – La Stampa, 18 luglio 2010

Intervento di Gianfranco Gaggero
Viadotto sul Prino, Gaggero: “Aurelia bis è opera necessaria”

“Faremo tutto il possibile per venire incontro alle esigenze del territorio e dei residenti, ma senza rischiare di far spezzare la corda che tiene in mano l’Anas”. Parola dell’assessore ai lavori pubblici e alle grandi opere del comune di Imperia Gianfranco Gaggero (foto) che ha rilasciato a Sanremonews una intervista sul caso che sta infiammando la val Prino. I residenti riuniti in un comitato, infatti, respingono l’ipotesi di un viadotto di collegamento tra via Littardi e la sponda destra del Prino per il completamento dell’Aurelia-bis, nel tratto che dovrà collegare Diano Marina con l’estrema periferia ovest del capoluogo. “In gioco c’è -ha detto Gaggero – il futuro della nostra città, perchè l’Aurelia-bis con la ferrovia è l’infrastruttura più importante per Imperia, altrimenti il centro resterà sempre imbrigliato nel traffico. Si tratta di un’opera fortemente voluta dal ministro Scajola e non possiamo permetterci il lusso di perderla”. Motivo del braccio di ferro tra residenti e amministrazione è la progettazione da parte di Anas di un viadotto di collegamento dalla rotonda (pacificamente accettata) che nascerà in corrispondenza allo sbocco della nuova arteria in corrispondenza con lo svincolo autostradale e la sponda destra del Prino. Palazzo comunale ha individuato una soluzione alternativa che consiste in una bretella e in una rotonda che andrebbe a sfociare in via Littardi davanti al comando della Polizia stradale. “Purtroppo, però -spiega Gaggero – non avrebbe le caratteristiche dell’Aurelia -bis alle quali l’Anas deve sottastare. Un esempio? I 30 accessi laterali diretti che non ci possono essere in un tracciato di quel tipo che soggiace a norme nazionali e che costringerebbero a una rivoluzione complessiva della viabilità di tutta la zona”. “Come amministrazione -incalza Gaggero – abbiamo l’obbligo morale e amministrativo di fare di tutto per non perdere l’opera e abbiamo ben chiaro il danno ambientale e le preoccupazioni dei privati coi quali ci stiamo incontrando e siamo disponibili a farlo ancora tante e tante volte”. A Gaggero, poi, non è andata giù l’istituzione di un comitato:”Non è facendo i comitati e andando sui giornali che si risolvono questi problemi, anzi a volte accade proprio il contario”. ” Noi in ogni caso, conclude Gaggero ci impegnamo a percorrere tutte le strade che ci sono e anche quelle che non ci sono per risolvere il problema, non perdere l’Aurelia bis e non incidere sull’ambiente e sui residenti”.

Diego David – Sanremonews, 17 Luglio 2010

Intervento di Giuseppe Fossati

“Quale capogruppo del PdL, ritengo doveroso da parte mia intervenire in merito al dibattito apertosi in relazione al tracciato della futura Aurelia Bis di Imperia”. E’ Giuseppe Fossati che spiega il suo punto di vista sul tracciato dell’Aurelia Bis ad Imperia.
“Al riguardo, da amministratore e da cittadino, non posso che evidenziare come occorra prendere tutti coscenza che la realizzazione di tale opera è indispensabile per lo sviluppo della nostra città e per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini.
Imperia non potrà mai risolvere i problemi di traffico che la caratterizzano e che sono sotto gli occhi di tutti, se non saprà e potrà dotarsi di una arteria viaria a monte che, con svincoli in ogni valle, potrà liberare il centro cittadino da gran parte del traffico, anche di mezzi pesanti.
Certo, è opportuno che la progettazione sia portata a termine nel confronto con i cittadini residenti nelle zone interessate ma, credo sia opportuno che, di fronte ad un’opera di tale importanza e che ha ricadute positive sulla vita di ciascun imperiese, si rifugga dalla politica che gli anglosassoni definiscono del nimby (Not In My Back Yard, lett. ‘Non nel mio cortile’). Un’importante opera pubblica, fondamentale e strategica per un territorio, purtroppo spesso è ‘nel cortile’ di qualche cittadino che, comprensibilmente, si oppone alla sua realizzazione.
E’ compito della politica, in collaborazione anche con i comitati dei cittadini, cercare di limitare al minimo e, possibilmente, evitare pregiudizi non indispensabili per i ‘cortili’ interessati. Certo, bisogna fare attenzione a che il necessario dibattito e confronto con tutti, comitati in testa, non porti alla degenerazione del ‘nimby’ che gli anglosassoni definiscono che l’acronino ‘banana’ che sta per Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything (lett. ‘Non costruire assolutamente nulla in alcun luogo vicino a qualunque cosa’)”.

A. Gu. – Sanremonews, 18 Luglio 2010