Hi-Tech

senza commenti

Il Presidente dell’Unione industriali Alberto Alberti ieri ha rilasciato un’intevista a La Stampa in cui parla del passato e del futuro di Imperia.
Oggi, sullo stesso giornale, gli risponde Claudio Porchia, segretario della CGIL e vorrei far notare alcune cose che non mi convincono.
Alberti, tra l’altro, dice che Imperia avrebbe dovuto puntare sulla salvaguardia del “turismo d’elite”. Quale? Non mi risulta che nella nostra città ci sia mai stato un turismo d’elite, a parte i primi anni del secolo scorso, quando il palazzo dove ora ha sede la Provincia era un hotel sullo stile di quelli che sono ancora a Sanremo, Bordighera e Ospedaletti, per esempio.
Forse Alberti ha un’idea diversa dalla mia sul concetto. Quando penso a turismo d’elite mi vengono in mente, per non andare tanto lontano e rimanere nei confini nazionali, Portofino, Rapallo e Santa Margherita Ligure.
A Imperia più che altro c’erano molti giovani che negli anni sessanta e settanta venivano in vacanza nei nostri campeggi dall’Olanda e dalla Germania. Al limite dovevamo puntare sulla salvaguardia di questo tipo di turismo. Invece negli anni ottanta i giovani stranieri hanno scoperto Rimini e Riccione, ce li siamo lasciati sfuggire e ora, nella nostra città, arrivano anziani e coppie con figli in campers. Forse i residence in costruzione sono destinati proprio a loro (non mi si venga a dire che quelli che stanno nascendo al Prino e in via Dalla Chiesa, sono per turisti d’elite!). E qui viene fuori la contraddizione che sottolinea anche Porchia nell’intervista odierna. Alberti infatti dice che bisognava salvaguardare anche il territorio: alla faccia della salvaguardia! Dappertutto c’è cemento e non solo per il Nuovo Porto.
Infine, il Presidente degli industriali dice che la città in futuro sarà Hi-tech.
Se il buon giorno si vede dal mattino, temo che nascerà qualche internet point e nulla più.

Scritto da Angelo Amoretti

28 dicembre, 2005 alle 12:07

Pubblicato in Attualità



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