Il teorema dell’esercizio pubblico

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Berlusconi, oltre a preoccuparsi per noi che non possiamo telefonare liberamente, dovrebbe anche preoccuparsi di bar, ristoranti e negozi, dei clienti e dei gestori.
Ormai non me lo toglie nessuno dalla testa che è in atto quello che definirei un vero e proprio “teorema dell’esercizio pubblico” che tende a screditare gli ex AN nostri concittadini, ora Pdl.
Si era parlato degli aperitivi da Tiffany per la nota questione Minasso, e adesso salta fuori la visita di Alessio Saso nell’ortofrutta del malavitoso Domenico Gangemi, a Genova.
Ma se Saso è consigliere regionale a Genova, sarà padrone di andare a comprare un chilo di mele in quel negozio o no?
Qui ormai si sfiora l’assurdo. L’altro giorno il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato aveva detto, durante la fiaccolata contro la mafia, che la manifestazione avrebbe dovuto essere fatta a Zena perché “noi andiamo nei supermercati, non andiamo nei fruttivendoli della ‘ndrangheta“. Sì, lo so, adesso è troppo facile dire che quando Zoccarato parla, in genere perde una buona occasione per starsene zitto, ma lui che ne sapeva che da quel fruttivendolo c’è andato pure il suo collega di partito? E poi diciamocelo: chissà quanti politici ci saranno andati! Magari vende ottime primizie e vai a sapere quanti clienti così entrano da lui ogni giorno.
Ma cribbio, uno va dal fruttivendolo; il tipo dietro al bancone con la lupara in spalla e la coppola in testa ti chiede in cosa puoi essere servito. Tu, che non ti meravigli affatto del suo abbigliamento perché pensi che sia folklore, gli rispondi che ti serve un chilo di mele e un migliaio di voti. Lui ti pesa le mele, te le incarta e forse ti fa delle proposte bizzarre. Ti scappa un “disponibile!” e che colpa ne hai?
E’ ora di finirla di sbattere il mostro in prima pagina: fatti, non parole! E se si vogliono screditare due ex AN, uno dei quali sta sulle palle a molti del Pdl, si usino altri argomenti: per esempio il sito di Minasso è compromettente, lo faccia aggiornare, e Saso cambi bar: non vada più al Vittoria, molto meglio Pepito.