Imperia: dopo le notizie del Secolo XIX “blindata” la Procura

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Uffici della Procura e della Polizia giudiziaria del Palazzo di Giustizia di Imperia, da questa mattina sono off-limit a tutti i giornalisti. La decisione di interdire l’accesso ai rappresentanti di tutte le testate giornalistiche è del procuratore capo facente funzione, Alessandro Bogliolo, che ha comunicato il divieto di accedere al terzo piano (sede della Procura) a qualunque giornalista. Il provvedimento sarebbe, secondo quanto precisato dal procuratore, un atto dovuto in conseguenza di una presunta violazione del segreto istruttorio nell’ambito di un’indagine preliminare che riguarda il porto turistico in costruzione a Imperia. Sul Secolo XIX di oggi si parla dei rapporti fra l’ex ministro Claudio Scajola e il costruttore Francesco Bellavista Caltagirone, che sono al centro di una serie di interrogatori di testimoni eccellenti. Torna così alle origini l’inchiesta giudiziaria sul porto turistico di Imperia, che accelera con l’arrivo dei due nuovi Pm, Alessandro Bogliolo e Maria Antonia Di Lazzaro. Sono già stati ascoltati politici, amministratori locali e imprenditori. Tra loro l’ex sindaco Luigi Sappa, oggi presidente della Provincia, l’amministratore delegato del Porto, Carlo Conti, gli ex presidenti Pietro Isnardi e Gianfranco Carli e diversi altri personaggi. I procuratori ritengono di poter concludere l’indagine entro la fine dell’anno. Questa notizia ha provocato la reazione di Bogliolo, che ha blindato gli uffici.«Ancora un grave atto di intolleranza si registra nei confronti della libertà di informazione - afferma il Consigliere nazionale Unione Cronisti Italiani (Unci), Natalino Famà -. Oggi a Imperia sono stati censurati i rapporti con i cronisti presso la procura della Repubblica. La disposizione, che vieta ogni contatto, anche all’esterno, con i magistrati requirenti, verrà ufficializzata, come assicurato dal procuratore, con un ordine di servizio emesso dallo stesso procuratore ed esteso alle sezioni di polizia giudiziaria. Di fatto d’ora in poi saranno proibiti i rapporti con le fonti di informazione giudiziaria».
Il Secolo XIX – 19 ottobre 2010