Andiamo avanti

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E’ venuto il momento di provare a riprendere a scrivere e spiegare il motivo di questo mio lungo silenzio dovuto soprattutto a un grave lutto: in pochi mesi un male incurabile si è portato via Lea, una persona molto speciale per me.
Anche a lei piaceva la nostra città e come la maggior parte di chi arriva da fuori, era rimasta affascinata dai borghi come la Foce, la Marina, il Prino, il Parasio e forse in futuro avrebbe potuto decidere di fermarsi qui, ma ha cessato di vivere domenica 24 ottobre.
Conosceva la mia passione per il blog – il nome e il logo di ImperiaParla li devo a lei – e mi ha sempre spinto a continuare nei momenti di crisi.
Per questo adesso cercherò di ricominciare, perché so che è quello che vorrebbe, se ci fosse ancora.

Il venerdì precedente ero stato al convegno sui rifiuti organizzato da Rifondazione e Paolo Verda, che era lì insieme ad altri consiglieri comunali, mi aveva dato la notizia degli avvisi di garanzia per associazione a delinquere all’onorevole Claudio Scajola, Francesco Bellavista Caltagirone, Paolo Calzia, Carlo Conti e Domenico Gandolfo per le vicende del porto e qualcosa che mi è passato per la testa lì per lì voglio scriverlo ora, giusto perché rimanga nero su bianco.
Mi ha stupito che per il giorno dopo si stesse già organizzando una manifestazione di solidarietà agli indagati.
Non so perché, ma la prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella di quando a volte, al sud, le forze dell’ordine arrestano un malavitoso e la gente si schiera dalla parte del delinquente, contestando l’operato dei carabinieri.
Se l’avviso di garanzia è “un atto dovuto” perché inscenare quella rappresentazione e parlare – quando si dice essere originali! – di “magistratura a orologeria”? E perché il Sindaco Paolo Strescino ha sentito il bisogno di leggere i nomi dei consiglieri di opposizione che avevano votato contro il nuovo porto, arringando la piccola folla del partito dell’amore che a ogni nome urlava: “Buttateli a mare”? Allora diciamo anche i 27 nomi di quelli che hanno votato a favore [li riprendo da Il Secolo XIX del 26-10-2010]:

Antonio Gagliano
Giuseppe Anobile
Paolo Corio
Emilio Varaldo
Luca Volpe
Antonello Ranise
Pino Camiolo
Davide Ghiglione
Sandro Corrado
Claudio Ghiglione
Angelo Musso
Alessandro Gazzano
Ida Acquarone
Mirco Martini
Angelo Pastorelli
Marino Arimondi
Lorenzo Pino
Alberto Alonzo
Antonio Di Marco
Stefano Gandolfo
Fabio Garibbo
Lucio Basini
Giuseppe Fossati
Bruno Santini
Franca Rambaldi
Fabrizio Gramondo
Claudio Risso

e chiediamogli se sapevano cosa stavano votando. In questi anni non hanno mai avuto nessun ripensamento? Lo sapevano che del nuovo porto agli imperiesi sarebbero rimaste le briciole?
Recentemente il Sindaco almeno un paio di volte ha citato un sondaggio secondo cui alla stragrande maggioranza degli imperiesi piace il nuovo porto. Ma chi ha fatto il sondaggio ha spiegato agli intervistati che il porto sarebbe finito in gran parte nelle mani dei privati?
In ogni caso la “passeggiata di solidarietà” è stata un mezzo flop. Si prevedeva la presenza di centinaia di cittadini [Il Secolo XIX - 23-10-2010], ma ce ne saranno stati sì e no duecento [Il Fatto Quotidiano - 24-10-2010 e la Riviera - 29-10-2010], compresi consiglieri e assessori, tra cui – riprendo dall’articolo di Ferruccio Sansa su il Fatto Quotidiano -un consigliere regionale raggiunto da 18 avvisi di garanzia e il Sindaco di un Comune toccato da inchieste sulle infiltrazioni mafiose.
Un assessore provinciale – aggiungo io – che si dice sia arrivato vestito da cerimonia e dopo aver stretto qualche mano in fretta, ha abbandonato la scena perché doveva andare a un matrimonio e un parlamentare assente giustificato perché in Piemonte c’era una riunione importante sul pallone elastico.
Ho trovato anche curioso che un giornalista locale – che si era indignato perché prima della notiziona il procuratore aveva vietato l’accesso al terzo piano della Procura della Repubblica – abbia scritto, qualche giorno dopo, che “la Procura è blindatissima e nessuna notizia, com’è giusto che sia, filtra dagli uffici giudiziari, né men che meno, dalle forze di polizia” [La Stampa - 1-11-2010].
Nel frattempo il magistrato ha iniziato a sentire testimoni eccellenti e a Imperia sono arrivati gli uomini del pool antimafia di Torino, per indagare su eventuali infiltrazioni della ‘ndrangheta nelle imprese che ci lavorano.
Mi ha meravigliato che non sia stata fatta una sorta di contromanifestazione da parte dell’opposizione e da tutti quei cittadini che stanno dalla parte della legalità.
In questi giorni pensavo alla solitudine dei poliziotti che stanno indagando. Non ho mai avuto una gran simpatia per i tutori dell’ordine che manganellano per strada e torturano nelle caserme, ma per fortuna ce ne sono tanti che fanno indagini e arrestano delinquenti, seriamente e silenziosamente.
Ebbene, pensavo che a questi dovremmo far sentire di più la nostra vicinanza affinché sappiano che non sono soli e che c’è una buona parte della città che rispetta il loro operato.