La Riviera intervista Marco Ballestra

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Questa settimana, causa neve, il nuovo numero de la Riviera mi è arrivato in ritardo, ma contiene due o tre cose che fanno perdonare il ritardo.
E così, mentre il mondo intero è con il fiato sospeso per i files scottanti che sta per mettere in rete Wikileaks (che non si apre nemmeno con la dinamite), il settimanale di casa nostra mette su carta lo scoop dell’addio tra Barbara D’Urso e Pierpaolo Pizzimbone, una foto di Claudia Lolli che vorrei come amica anche solo su Facebook, per dire, e una lunga intervista a Marco Ballestra, il blogger che fa girare le palle e la testa al simpatico sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino.
Qualcuno si chiederà cosa c’entri con Imperia Marco Ballestra, ma chi mi segue sa che invece c’entra, soprattutto per via del blog perché lui, il caliente apicultore, è sotto processo proprio per via di quello che scrive e da subito gli avevo dato la mia solidarietà.
Quindi, dal momento che tra blogger ci si capisce e ci si è vicini – perlomeno io la vedevo così, quando ho iniziato cinque anni fa – riporto l’intervista divisa in due puntate, anche perché si capisca il tipo di “lavoro” che sta facendo Marco, a gratis.
Il quale Marco lo ammette: magari qualche volta avrà sbagliato metodo, ma la sostanza è quella che conta.
Infine la riporto affinché sappia che non è solo:

ESCLUSIVA “I corvi? Sono personaggi molto vicini a lui e fanno parte del suo staff, ma non vuole capirlo”.
“Il vero nemico di Scullino? Non sono io”
Il blogger Ballestra svela a La Riviera alcuni piccanti retroscena sulla guerra col Comune.

Ventimiglia – Con i suoi esposti ha messo in difficoltà l’amministrazione di Ventimiglia e il suo establishment, facendosi promotore di una lunga serie di indagini. Nel contempo rischia – se queste non dovessero dare i frutti sperati – di finire lui stesso indagato per calunnia e di dover spendere una fortuna (si parla di una richiesta risarcitoria da 5 milioni) per le accuse al Sindaco Gaetano Scullino, al city manager Marco Prestileo, al segretario generale Achille Maccapani e a cascata ad altri funzionari del comune.
Marco Ballestra, apicultore di professione con la passione del blog (ne gestisce uno clikkatissimo “Bevera e dintorni”) nonché referente imperiese della Casa della Legalità, “svela” a La Riviera piccanti retroscena sulla vita amministrativa ventimigliese.
Nell’annunciare che potrebbe candidarsi alle prossime elezioni comunali, contro Scullino, confida che i cosiddetti “corvi” o “corvetti” – che gli pifferano le indiscrezioni che pubblica sul Comune – altro non sono che uomini molto vicini al sindaco che in tal modo (ovvero, screditando l’amministrazione) mirerebbero a mettere fuori gioco politicamente alcuni rivali, a vantaggio di altri o di loro stessi. Una feroce lotta intestina, quindi senza esclusione di colpi, dove il vero nemico, paradossalmente, non sarebbe tanto Ballestra – che sarebbe solo la punta dell’iceberg molto profondo – ma gli assidui frequentatori dell’attuale maggioranza. Tra cospirazioni più o meno velate, mafia e giochi politici, ecco come la pensa il “grande accusatore” dell’amministrazione Scullino.

Che radici ha questa campagna denigratoria contro il sindaco e i suoi più stretti collaboratori al Comune di Ventimiglia? Quando è iniziata? E ci sarà una fine?

Il mio impegno politico, non partitico, a Ventimiglia, è iniziato il 18 febbraio 2008, dopo una riunione in sala consiliare, per rispondere al malcontento della frazione Bevera, per l’installazione di una centrale a biomasse. Alla fine il sindaco e il presidente del consiglio, Giuseppe Campagna, presero l’impegno verso i cittadini intervenuti di rivedere l’opportunità di installare l’impianto. Proposito che in seguito fu disatteso. Il mio impegno non è rivolto contro la persona del sindaco, che tra l’altro è amico di famiglia dall’infanzia, ma contro questa gestione politica di Ventimiglia, che abbraccia tutto il
consiglio comunale perché purtroppo nessun consigliere, neppure all’opposizione, si impegna a tutelare gli interessi di Ventimiglia. Scullino, come sindaco, è stato il capofila di questa resistenza nei miei confronti. Ad esempio, c’è stato negato l’accesso agli atti pubblici, come peraltro denunciato da Giuseppe Argirò, direttore di Confindustria, E poi sulle spese della Civitas si è trincerato dietro al fatto che è una società privata, pur essendo al 100% del Comune. C’è stata negata la possibilità di registrare e mettere online i consigli comunali, quando Sanremo e Imperia li fanno vedere in diretta. Sarò pure un agricoltore, di bassa preparazione specifica, ma nel corso dei Consigli si sono verificate votazioni o procedimenti di dubbia validità per quanto riguarda il diritto amministrativo. Al punto che, un giorno, il consigliere De Leo, capogruppo del PD, dichiarò che si sarebbe recato in Procura, per denunciare gli illeciti. Poi, però, non lo fece, dichiarando che queste sono cose che “si dicono,” e “non si fanno”. Perché rispose così? Chiedetelo a lui. Lo stesso De Leo che lamenta la mancata opposizione del consigliere Raschiotti e del suo gruppo, Ventimiglia Nuova, ha riconosciuto nel sottoscritto l’unico vero oppositore a Scullino.

Da quel lontano 18 frebbario, ad oggi, quanti esposti ha presentato e cosa riguardano i più importanti?

In tutto sono una dozzina. Uno è quello della facciate del centro storico di Ventimiglia. E poi l’aver di fatto regalato la struttura sportiva della “Gil”, l’ex pallone, a un’associazione culturale, la “Val Roja 2000″, 4 giorni dopo aver annunciato sulle pagine dei giornali di averla regalata ai terremotati de L’Aquila. Durante quello smantellamento alcuni sindacalisti denunciarono al comitato paritetico territoriale che l’ingegner Fognini, durante alcuni controlli, rilevò la presenza di giovanissimi romeni, alcuni anche minori, che smontavano la struttura privi di alcuna protezione individuale. A seguito della mia denuncia, la situazione venne sanata, dal solo punto di vista formale.

Gli altri esposti cosa riguardano?

Ad esempio il cedimento del muro del palazzetto dello sport di Roverino. All’epoca denunciai alla Procura, attraverso la Finanza, il fatto che il marito del geometra del comune di Ventimiglia, Emanuele Barberis, era stato il primo subappaltatore della ditta “Arcadia” di Bergamo e che aveva realizzato per una notevole cifra tutto l’anodizzato. A Finanza e Procura chiedevo se una persona può essere colei che vigila su una ditta che dà al proprio marito il più grosso subappalto dell’opera, che, inaugurata in pompa magna, subì il cedimento del muro a nord, a seguito del vento, e si allagò in seguito alla pioggia.
Mi chiedo: di fronte al caso sollevato giustamente dall’Unione Industriali, come mai un anno dopo fu affidata la realizzazione della struttura sportiva presso il centro studi di via Roma, a una ditta di Lecce che, combinazione, un minuto dopo l’affidò in subappalto all’Arcadia di Bergamo? Questo affidamento alla ditta di Lecce avvenne scegliendo tra un gruppo ristretto di ditte, quindi con affidamento privato. Un altro esposto è quello sulla
scuola elementare di via Al Capo, a Ventimiglia Alta, dove a fronte di un grave pericolo di collasso strutturale, l’amministrazione cittadina, attraverso la municipalizzata Civitas, ha affidato per 60mila euro la chiusura delle fessure e il rifacimento dei rivestimenti della ditta Olimpio Lanteri, di Ospedaletti, il cui titolare era, all’epoca dei fatti, compagno di Wilma Robotti, segretaria del sindaco.
Mi chiedo: ma è possibile mantenere dei bambini, oltre a maestre e bidelle, in una struttura che può cedere da un momento all’altro? Avendo via Garibaldi una scuola pubblica vuota, non sarebbe il caso di trasferirli al più presto? Come è possibile che un Comune che ha preventivato la messa in sicurezza per oltre 1,2 milioni di euro per questo istituto, sperperi 60mila euto solo per appagare l’occhio del nostro sindaco esteta?

Molti di questi esposti le sono costati una querela?

Raccontando questi fatti sul mio sito, ho sbagliato nei modi, e mi sono prestato a subire delle denunce, più che giuste, ma nella sostanza mi chiedo se è più pericoloso uno che questi fatti li racconta male o colui che se ne rende responsabile.

[Fine prima puntata - la Riviera, 26 novembre 2010]