La Riviera intervista Marco Ballestra [II]

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Ecco la seconda e ultima parte dell’intervista de la Riviera a Marco Ballestra:

Come mai, da questa campagna contro l’amministrazione Scullino, è poi passato a un’altra campagna, contro la malavita organizzata?

Qualcuno è convinto che dietro il mio impegno per la legalità ci sia un progetto orchestrato da chissà quali menti sopraffine. In realtà le cose sono avvenute in questi termini: un giovedì viene presentato all’Ufficio Protocollo del Comune di Ventimiglia, un esposto su dei presunti abusi edilizi del cantiere “Vista Mare”, di frazione Latte. Due giorni dopo, il Sindaco fa sequestrare il banchetto informativo della nostra associazione (Alzalatesta, ndr).
Due erano gli argomenti più sensibili e che più l’hanno irritato tra quelli esposti nel banchetto (non citiamo questi argomenti, essendoci stata una condanna per diffamazione a riguardo degli stessi, ndr). Proprio a seguito del sequestro del banchetto e del clamore che suscitò, Forestale e Procura intervennero, rilevando la presenza di alcuni abusi. Prima di questo controllo, una serie di garage furono demoliti volontariamente. Noi, come associazione Alzalatesta e Casa della Legalità, insistiamo nel dire che gli abusi vanno ben oltre, che è stato alterato il sedime originario, elevando i
fabbricati e alterando il profilo della piana di Latte. I garage al confine con l’Aurelia, inoltre, non sono stati realizzati rispettando le distanze come da progetto e sono fuori terra, quindi abusivi. Proprio per la costruzione di questi garage, non sarà mai più possibile realizzare un marciapiede sufficientemente largo, affinché un disabile in carrozzella possa percorrerlo in sicurezza. A Palermo, Catania e Lamezia Terme demoliscono opere abusive, mentre in provincia di Imperia non ne abbiamo ancora viste di demolizioni.

Qualcuno vede questa campagna antimafia un po’ come una campagna contro i calabresi. Cosa ne pensa?

Con i calabresi ci sono cresciuto e ne ho una stima infinita, perché una parte di loro conserva valori che abbiamo perso noi del nord. Certamente, di fronte a 350 incendi in un anno e mezzo, in provincia, il sangue mi ribolle un po’. Infatti, io, pur essendo un ex iscritto alla Lega Nord, in tempi non sospetti, parlo del ‘91 e ‘92 , sono anche un antisecessionista e riconoscente ai meridionali che nella prima guerra si sono sacrificati al nostro fianco.

Lei in questi ultimi tempi ha attaccato una miriade di persone. Ma non teme che qualcuno possa, prima o poi, fargliela pagare? Ha mai ricevuto minacce? Gira sotto scorta o ha per caso chiesto il porto d’armi?

Nulla di tutto ciò. Mai chiesto la scorta. E poi, sanno che non sono un tipo da ricevere minacce. Una minaccia nei miei confronti non farebbe altro che darmi energia e vigore. E, comunque, di fronte abbiamo persone molto intelligenti. Chi regge i traffici, dei quali vi dico che è trapelato solo un antipasto, a volte compie atti che paiono un po’ rozzi, ma la regia che ci sta dietro è sopraffina. Sono convinto che in questo momento, se accadesse qualcosa a me, tutte le indagini e la presenza dello Stato subirebbero un grande impulso sul territorio. E poi le racconto ancora questa: Michele Pellegrino, nel corso di una telefonata, riconobbe la pulizia mentale che guida la mia opera, per cui non ho alcun problema a testimoniare contro o a favore dei Pellegrino, in base a quelle che sono le realtà di cui sono stato testimone.

C’è anche chi sostiene che tutta questa sua campagna antimafia, antimalavita e via dicendo, sia solo un modo per spianarsi il terreno e acquisire consensi, in vista delle future elezioni civiche. Sbagliano?

Una candidatura me l’hanno proposta alle elezioni regionali. Venne l’attuale assessore Cascino (Italia dei Valori, ndr) a chiedermelo e io rinunciai perché proprio la Casa della Legalità aveva documentato l’incontro di un uomo della cosca dei Macrì, un usuraio oggi latitante, con la candidata dell’Italia dei Valori, Cinzia Damonte, sospesa dall’Agenzia delle Entrate, dove lavorava, con il sospetto che avvisasse alcuni contribuenti della
prossimità dei controlli. Ed era legata ad un uomo in odore di camorra…Per il futuro mi piacerebbe candidarmi come capolista a Ventimiglia, con una lista civica, ma solo con un gruppo di persone non compromesse, che non abbiano da edificare il terreno dello zio, giusto per capirci, e che facciano una sorta di voto di povertà, rivolto al bene della città. Diversamente, non mi candido.

Su queste visite dell’Antimafia in Comune, a Ventimiglia? Si dice che siano il frutto di uno o più esposti della Casa della Legalità. Conferma?

Penso che la Casa della Legalità sia un po’ uno specchietto dietro al quale sono rappresentati interessi, assolutamente leciti, dell’Unione degli Industriali e di imprenditori di Ventimiglia che hanno subito vessazioni serie. E non da poco, direi. Come Casa Legalità abbiamo ricevuto lettere anonime che arrivano (ne sono certo) da uomini molto prossimi al Sindaco Scullino.

Possiamo parlare di spie?

Non è proprio esatto. Tra i “top five” di Scullino c’è chi si diverte a fare le scarpe al vicino di banco, perché scende uno e sale l’altro. Intesi, no? Il risultato è che Tano o altri soggetti, si infuriano, senza riuscire a contenere queste fughe di notizie. Più che spie li chiamerei “corvetti” vicino a Scullino. Gente che fa parte del suo staff di intimi e tira fuori gli altarini. Si fanno fuori uno con l’altro. E’ una sorta di circolo vizioso, difficile da contenere. Un po’ come le caramelle legate allo spago. Forse ciò che dà veramente fastidio di Marco Ballestra è il non aver mai appeso il cappello al chiodo di nessuna parte.

[Fine - la Riviera, 26 novembre 2010]