Sulle vicende dell’Idv in provincia di Imperia

34 commenti al post

Siccome un certo attaccamento all’Idv imperiese mi è rimasto, sebbene non sia iscritto e non sia stato eletto alle scorse elezioni provinciali, seguo con interesse, dal di fuori, le vicende del partito del gabbiano. Lo chiamo così perché mi sono stufato di sentirlo chiamare “partito di Di Pietro”, con tutto il rispetto per il “Tonino nazionale”.
Mi meraviglio altresì che non si sia ancora deciso di aprire una sede a Imperia, capoluogo di provincia, dove in fondo l’Idv ha avuto risultati oltremodo soddisfacenti alle scorse amministrative, e mi sono stancato pure dei poteri accentrati sul territorio che, a quanto pare, decidono tutto per tutti.
Due parole le voglio spendere per l’assessore allo sport Gabriele Cascino: è a Genova in giunta perché era nel listino di Burlando, se non erro, e non ha preso neppure un voto. I voti li abbiamo dati alla lista Burlando e ai candidati dell’Idv che erano sulle schede e li hanno presi loro. Tanto per chiarire.

LE DIMISSIONI DI MAURO DELUCIS

BUFERA NELL’IDV, DELUCIS SI DIMETTE: «CONGRESSI FARSA»
Fuga dal partio di Di Pietro per affluire nel Fli di Fini. Accuse all’assessore Cascino.

Bufera politica sull’Idv imperiese. Mauro Delucis, 37 anni , originario di Torino ma da tempo residente in Riviera dove si è sposato e ha tre figli, ex candidato alle elezioni provinciali 2010 nel partito di Di Pietro, non è più coordinatore cittadino di Imperia e del Golfo Dianese. Le sue dimissioni, irrevocabili e non senza polemiche, sono state annunciate a fine dicembre attraverso una lettera amara scritta sul sito internet del circolo imperiese dell’Italia dei Valori.
«Le motivazioni ch emi hanno spinto a questo gesto sono molteplici – ha scritto Delucis – essendo io una persona piuttosto schiva avrei voluto tenerle per me e non dare troppo risalto alla mia decisione. Visto però la maretta che in questo momento esiste intorno al partito, anche a livello nazionale, mi vedo costretto a parlarne apertamente per evitare possibili malintesi.
Cominciamo subito con il dire che non c’è un motivo più importante degli altri – attacca Delucis – ero già da tempo piuttosto dubbioso riguardo a come viene condotto il partito dai suoi dirigenti. Ero anche uno di quelli che credeva di poter cambiare le cose dall’interno e che per farlo era disposto a inghiottire un po’ di fango. Recentemente però goccia dopo goccia il vaso è traboccato e mi ha portato alla decisione di dimettermi». Delucis, fedele a uno dei punti essenziali del suo programma elettorale, la trasparenza, ha poi snocciolato, uno per uno, le motivazioni che lo hanno portato a gettare la spugna, sbattendo fragorosamente la porta del partito. «Il partito è troppo verticistico, il suo statuto non pone praticamente limiti ai poteri decisionali dei vari coordinatori perché non definisce gli argomenti che richiedono decisioni prese a maggioranza – ha scritto Delucis – questo, in sostanza, rende abbastanza inutili i coordinamenti stessi. I congressi, poi, sono vere e proprie farse. Nel luglio scorso, l’attuale coordinatore provinciale è stato confermato al suo posto grazie anche al fatto che nessuno si è presentato contro di lui.
Stendo un velo pietoso sugli intrallazzi avvenuti per evitare che si candidassero altre persone, basti dire che tutti hanno avuto la loro parte. Io stesso ho accettato, sbagliando, di essere nominato coordinatore cittadino: l’ho fatto solo con la speranza che lamia presenza servisse a portare un po’ di sana democrazia nel partito». Accuse pesanti. Che vengono rincarate qualche riga sotto. «In provincia di Imperia – incalza Delucis – le assemblee del direttivo provinciale si riducono a litigi tra fazioni campanilistiche (Imperia contro Taggia, ad esempio) e a decisioni prese con il “bilancino territoriale”: questo mi ha deluso molto».
L’abbandono di Delucis, tra l’altro, coincide (casualmente?) con un altro evento: un consistente numero di iscritti e simpatizzanti del circolo “Falcone e Borsellino” di Imperia (ma anche a Sanremo le cose non andrebbero diversamente) sono già usciti, o lo starebbero perfare, dall’Italia dei Valori. In molti avrebbero chiesto o preso la tessera del movimento di Gianfranco Fini,Generazione Italia. Al momento, il direttivo provinciale dell’IdV, coordinato dall’assessore regionale allo sport, Gabriele Cascino, e dal suo vice, PaoloBalloni, non ha ancora nominato il sostituto di Delucis. E sul sito del circolo imperiese si sprecano interventi, polemiche e accuse. Anche dirette. Una in particolare, indirizzata proprio all’assessore regionale Cascino. «Perché non fa sapere quanti sono gli iscritti al partito? – domanda un dirigente provinciale dell’IdV – perché non devolve al coordinamento di Imperia per le attività di sostegno una parte della sua indennità mensile?».
Il Secolo XIX – 10 gennaio 2011

L'INTERVISTA A PAOLO BALLONI

Balloni:«Fermeremo la fuga dall’Idv»

«Non abbiamo ancora sostituito il coordinatore di Imperia e Golfo Dianese (Mauro Delucis, ndr) per il semplice fatto che, a breve, già nei prossimi giorni, contiamo e speriamo di risanare la frattura con lui e con gli altri iscritti all’IdV che hanno manifestato l’intenzione di abbandonare il partito.
Una cosa è certa: questa piccola emorragia, tra l’altro pienamente recuperabile, non scalfirà la presenza del partito in provincia e nell’Imperiese.
Entro febbraio apriremo la prima sede provinciale dell’IdV e il partito, da quel momento, sono certo che si rafforzerà e troverà i necessari momenti di confronto e di dibattito che sinora, per più motivi, sono mancati».
Paolo Balloni, ex consigliere provinciale, vice coordinatore dell’IdV in provincia, fa il pompiere e tenta di spegnere polemiche e malumori che, ultimamente, sono sorti all’interno del partito e che hanno portato alle dimissioni del coordinatore imperiese, Mauro Delucis, e alla fuga didiversi iscritti verso altri movimenti e partiti.
«Effettivamente – conferma comunque Balloni – negli ultimi tempi qualche malumore c’è stato tra i nostri iscritti. Il motivo principale, a mio parere, è dovuto alla carenza di confronti e riunioni (una ogni due, tre mesi) tra i vertici del partito e la base. Gli iscritti sono circa 250: qualcuno, è vero, se n’è andato. Ma sono pochi e, come ho già detto, contiamo ancora di recuperarli…».
I tanti impegni amministrativi in Regione dell’assessore allo sport, Gabriele Cascino(che è anche coordinatore provinciale dell’IdV), hanno evidentemente provocato un fisiologico distacco con i dirigenti e gli iscritti ponentini del partito di Di Pietro.
«La mancanza della sede ha avuto un ruolo determinante in questo campo- conclude Balloni – quando ci siamo visti, spesso e volentieri, lo abbiamo fatto in un bar piuttosto che a casa di questo o quell’altro dirigente.
Dobbiamo,noi vertice locale del partito, tornare più vicini alla gente, ai nostri iscritti, ai simpatizzanti che ci hanno sempre fornito il loro prezioso appoggio e sostegno».
Nel frattempo, da Sanremo, arriva la conferma che alcuni ex iscritti all’IdV hanno già cambiato maglia.
«Dall’inizio dell’anno abbiamo già tre nuovi iscritti, tutti provenienti dall’IdV – conferma Francesco Castagnino, vice coordinatore provinciale di Generazione Italia – so anche che altri starebbero per lasciare il partito di Di Pietro. Mi hanno parlato di un certo malcontento tra la base e i vertici…vaglieremo comunque attentamente le posizioni di coloro che chiederanno di far parte di Generazione Italia».
Il Secolo XIX – 11 gennaio 2011