Decadimento della concessione per il Porto di Imperia

19 commenti al post

Non ho ancora avuto il tempo di scrivere la mia opinione sulla questione del decadimento della concessione del Porto di Imperia, e ormai saprete quello che è successo senza che stia a linkarvi gli articoli in cui la notizia è stata data.
Più che altro ho letto i quotidiani – online e di carta – e devo confessare che ci ho capito poco e forse male, se non che, appunto, la concessione è decaduta.
Aldilà delle varie dichiarazioni degli esponenti di maggioranza e opposizione, mi sono reso conto che di politica non capisco nulla perché non mi aspettavo una reazione fulminea dell’opposizione, a prescindere dal merito.
Cerco di spiegarmi meglio con una domanda.
Il fatto che Paolo Verda, Pasquale Indulgenza, Carla Nattero e Dario Dal Mut, se ne siano subito usciti con le loro dichiarazioni, secondo voi, non è come aver messo sul piatto d’argento agli Ambesi di turno: “Ecco la prova che voi volete fermare i lavori del porto!“?
Avrei preferito un giorno o due di riflessione e, al limite, che i suddetti consiglieri, di concerto e in una conferenza a breve, avessero informato gli elettori e i cittadini tutti, sui possibili scenari futuri del Porto di Imperia.
Secondo me avrebbero fatto un figurone, ma l’ho detto che di politica capisco poco.
Perché per quanto mi riguarda, a prescindere dalle dichiarazioni del Sindaco Strescino e di tutti quelli che sono alla corte del numero uno di Imperia, la sola remota possibilità che il porto rimanga una cattedrale del deserto e che faccia la fine di Monesi o della Statale 28, per portare due esempi a caso, mi fa venire i brividi.
Non gioisco per questa nuova svolta, in sostanza.
Che poi la Porto di Imperia SpA sia stata gestita male e che in Giunta ci vorrebbe un rimpastone per mandare a casa gli incapaci, è un altro discorso.
Ciò premesso, visto che Carla Nattero è stata così gentile da mandarmi una mail al riguardo, la pubblico volentieri.

Non è accettabile che il Sindaco consideri un atto autonomo e isolato la decadenza della concessione portuale che l’ing. Lunghi si è trovato nell’obbligo di firmare.
Perché le motivazioni di un atto di tale importanza stanno tutte in scelte di cui la parte politica ha una responsabilità preminente e rispetto alla legittimità di tali motivazioni il Sindaco si deve pronunciare, soprattutto se a mettere in rilievo il mancato rispetto della legge è un dirigente prudente e leale che ha collaborato per anni con l’Amministrazione.
Nel suo provvedimento l’ing. Lunghi ribadisce: che il porto turistico è un’opera pubblica, a differenza dell’interpretazione privatistica data dall’Amministrazione Comunale; che si è in presenza di una effettiva subconcessione alla Peschiera; che non sono stati rispettati norme e regolamenti nella costruzione del porto, a partire dalla mancata contabilità.
Su questi aspetti di capitale importanza il Sindaco non può rifugiarsi nella sorpresa di fronte alla firma dell’atto di decadenza della concessione, ma deve esprimere l’orientamento dell’Amministrazione, avendo come unica bussola la difesa dell’interesse pubblico.
Invece da l’impressione di non sapere che pesci pigliare, tenendo nei confronti dell’ing. Lunghi un atteggiamento di estraneità come se fosse il dirigente di un altro Comune. E alla fine il vero isolato rischia di essere proprio il Sindaco, visto che ha allontanato i consiglieri di FLI e nella conferenza stampa ha cominciato a non avere accanto a sé nemmeno i consiglieri della Lega.
Carla Nattero – Consigliere comunale de La Sinistra per Imperia