Quale futuro per i Porti di Imperia?

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In una dichiarazione pubblicata su La Stampa dello scorso 6 febbraio, Paolo Verda, capogruppo consigliare del Partito Democratico, tra l’altro diceva:

Sui passi da fare abbiamo dei capisaldi. Intanto lo scalo storico di Porto Maurizio deve tornare imperiese e il Comune deve farsene carico, partendo con tariffe più accessibili. In merito al porto in costruzione, chiediamo la revisione del progetto: per noi è obbligata la scelta turistico-ricettiva. Sul capannone: va demolito e fatto tornare a un’altezza compatibile dal punto di vista paesaggistico.
Infine veniamo al porto di Oneglia, che va rilanciato. Invece che i mega yacht, che anche esteticamente non si innestano nel tessuto urbanistico complessivo, si dovrebbero ospitare le imbarcazioni storiche. Ciò farebbe dello scalo onegliese un unicum in tutto il Mediterraneo.

Cosa intende Paolo Verda per “imbarcazioni storiche”? I pescherecci e le navi mercantili li facciamo sparire con un gioco di prestigio?
Bisognerebbe spiegare meglio questo punto che, a mio avviso, non è affatto trascurabile.
E mi associo alla richiesta di Trash che nel post precedente commentava così:

Ma questa benedetta opposizione non potrebbe organizzare una grande assemblea o momento pubblico a carattere cittadino per tentare di far arrivare alla gente il proprio punto di vista?