Raccolta firme per la multivocazionalita’ del porto di Oneglia

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Un gruppo di cittadini, a seguito dei recenti sviluppi sulla questione dei porti e visto il dibattito che si è svolto anche sulle pagine del blog, ha intrapreso una raccolta di firme in difesa della multivocazionalità del porto di Oneglia.
Riporto per intero il documento che, correlato delle firme, verrà inviato al Sindaco e a tutti i consiglieri comunali; al Presidente della Regione Liguria; al Presidente della Provincia; al Presidente della Camera di Commercio e a quello dell’Unione degli Industriali.
I punti in cui si potrà andare a firmare sono i seguenti:

AGENZIA VIAGGI PONENTE – via Alfieri 9, orario commerciale, sabato pomeriggio chiuso;
FARMACIA GIBELLI – via Belgrano 5, orario commerciale, sabato chiuso;
PASTICCERIA DEL TEATRO – via F. Cascione, 70, orario commerciale, lunedì chiuso;
RIVENDITA GIORNALI MILVIA – piazza S.Giovanni, praticamente sempre aperto;
PALESTRA STAR GYM – via Garessio 30, tutti i giorni orario continuato, sabato pomeriggio chiuso.

La presente raccolta di firme, liberamente organizzata tra i cittadini di Imperia, nasce dal timore per l’avvenire occupazionale della nostra città: si configura come un’iniziativa spontanea di persone responsabili nei confronti delle future generazioni, senza alcuna connotazione politica e ideologica, e non rappresenta in alcun modo un attacco alla gestione della cosa pubblica nei confronti degli enti ed organi ai quali è diretta.
In verità, essa costituisce anzi un richiamo alle istituzioni interessate, affinché sia tenuta fede a scelte ed indirizzi a suo tempo annunciati; più precisamente, ci si riferisce alla multivocazionalità che era stata prevista per lo scalo portuale imperiese, ove per tale si intende la coesistenza dinamica da perseguire “pacificamente” tra i tre settori di attività, ossia commerciale, peschereccio e turistico. La stessa Amministrazione Comunale di Imperia sostiene la necessità di non restringere ad un solo indirizzo la destinazione dei nostri approdi.
Chi appone qui sotto la propria firma parte dal presupposto di riconoscere quanto già compiuto da codeste Amministrazioni per gli ultimi due comparti, rispettivamente con la realizzazione del nuovo porto turistico di San Lazzaro e con la trasformazione in banchina destinata a polo ittico del primo tratto del molo lungo di Oneglia; tuttavia, non può fare a meno di notare come non si sia altrettanto alacremente operato e provveduto per rilanciare aree ed infrastrutture di un segmento commerciale che, pur ridimensionato…

dalla crisi economica rispetto ad un recentissimo passato, non può essere accantonato per le potenzialità che è ancora in grado di offrire alla nostra purtroppo fragile economia.
Le navi mercantili (naturalmente quelle sotto una certa dimensione e portata), infatti, sono state (e per fortuna sono tuttora, anche se nel solo scalo di Oneglia) una presenza secolare nell’economia locale, ed il loro traffico ha alimentato nel tempo un indotto comunque non trascurabile e diversificato tra agenzie di nolo – servizi di trasporto – servizi di carico e scarico – eccetera. Non si può vedere in esse un ingombro o un ostacolo per il turismo quando esistono innumerevoli porti in cui convivono tranquillamente con yachts e panfili ed anzi possono a loro volta fare da volano per lo sviluppo della cantieristica mediante il trasporto di materiali e pezzi di ricambio.
Peraltro nulla fa pensare che, come è stato possibile reperire fondi ed infrastrutture per il porto turistico e la banchina peschereccia in costruzione, non sia possibile assumere celeri e idonee iniziative per il mantenimento ed il potenziamento dei traffici commerciali dello scalo di Oneglia. Le crisi, infatti, prima o poi finiscono, e non si vede come non possano essere perseguite occasioni che conferirebbero ad Imperia la vivacità di molteplici e variegate risorse, anche in previsione del prossimo completamento della Statale 28: un’arteria senz’altro in grado di servire commercialmente tutta la provincia di Cuneo con le sue imprese, che vedrebbero aprirsi una veloce e conveniente “autostrada marina” alternativa a quelle super congestionate su ruote che conosciamo bene.
In particolare, è impensabile che le navi recanti gli arrivi di grano, destinati alla locale Industria Agnesi da sempre fiore all’occhiello di Imperia, possano accedere alla banchina onegliese soltanto se al di sotto di un certo tonnellaggio, mentre già per quelli medi (un tempo ricevibili nel nostro porto) debbano andare a scaricare altrove, vanificando in tal modo un’occasione di lavoro certa; oltretutto ciò consentirebbe alla Ditta Agnesi un non indifferente risparmio sui costi di trasporto via terra, ponendola così in condizione di reinvestire proventi nella produzione. Questo naturalmente nell’ottica di conservare alla nostra città quello che forse è il maggior distintivo in tema di polo dell’alimentazione mediterranea. L’Agnesi DEVE rimanere ad Imperia: sarebbe pertanto indispensabile provvedere con sollecitudine al dragaggio del bacino ed al ripristino della manutenzione delle gru da tempo inutilizzate, interessando allo scopo la Regione Liguria che deve essere naturalmente coinvolta nella riorganizzazione.
Anno dopo anno si assiste inoltre ad una sempre maggiore dilatazione del turismo da crociera: compagnie come Costa e MSC (ma anche i traghetti per le isole) sono sempre alla ricerca di nuovi scali per le proprie navi, vista la crescente penuria di spazi a Genova e Savona. Quanti crocieristi, in eventuale transito ad Imperia sotto la mole del pastificio Agnesi, si lascerebbero poi sfuggire, ad esempio, l’occasione di una visita al Museo dell’Olivo della Fratelli Carli con relativo shopping, oppure, sempre in tema di musei, a quello Navale che un domani, quando terminato, sarà uno di quelli più attraenti? Oppure per visite guidate alle località più rinomate dei dintorni – Dolceacqua, Montecarlo, Alassio… ebbene, la banchina destinata all’ormeggio dei natanti da crociera potrebbe essere tranquillamente quella da poco realizzata proprio a ponente del bacino onegliese.
Queste ed altre sono le ragioni per cui si invitano caldamente codesto Comune e codesta Regione, in concerto con le altre istituzioni qui interessate, ad operare al più presto concretamente per il pieno recupero anche in funzione commerciale del bacino onegliese; evitando così di esporre il tessuto economico della città, per gli anni a venire, a tutti i rischi derivanti dallo scommettere sulla singola opzione turistica già adeguatamente supportata nel nuovo scalo di San Lazzaro (nonché, volendo, più che soggetta a concorrenza da parte di tutti gli analoghi approdi già ultimati o costruendi in tutta la Liguria).In particolare si chiedono nell’immediato:

1) il pieno recupero funzionale – anche per questione di sicurezza – delle gru collocate sulla c.d. “banchina oceanica” (molo corto), nonché il dragaggio del bacino onegliese, onde porlo in condizione di accogliere navi di maggiore tonnellaggio;

2) l’apertura di un tavolo di contatto / confronto con la dirigenza di Agnesi S.p.A. (Colussi) per la verifica della tenuta occupazionale e dei piani dell’azienda, che – espletato il punto 1 – dovrà essere invitata al maggiore utilizzo del porto di Oneglia per i propri traffici;

3) l’ultimazione dei lavori di corollario alla funzionalità della nuova banchina sita ad ovest del molo corto di Oneglia, ossia la sua piena capacità di ormeggio, accessibilità stradale e dotazione delle infrastrutture per il carico e scarico delle merci e delle persone.

Update: i promotori della raccolta mi hanno comunicato un nuovo punto di raccolta [la Libreria S. Giovanni è stata sostituita con la Pasticceria del Teatro] e mi hanno chiesto di rimuovere i primi firmatari.

Scritto da Angelo Amoretti

17 febbraio, 2011 alle 12:44