Non c’è più feeling tra Berlusconi e Scajola

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Solo pochi giorni fa, sul sito della Fondazione Cristoforo Colombo, a firma Claudio Scajola, nella rubrica “La Bussola”, l’ex ministro dello sviluppo economico, a seguito dei disordini in Libia e negli altri paesi africani, scriveva:

[...] E’ proprio per mettere in grado l’Italia di affrontare crisi energetiche come quelle che si stanno manifestando in Libia e negli altri Paesi africani e mediorientali, che il Governo Berlusconi ha riaperto la strada all’energia nucleare.

E’ una delle riforme strutturali più importanti avviate in questi ultimi tre anni. Una riforma che vuol porre riparo allo sciagurato referendum antinucleare del 1987, che ha condannato l’Italia a pagare l’energia elettrica il 30% in più della media europea (e il 60% in più della Francia), contribuendo alla forte caduta di competitività del nostro Paese. Se negli ultimi 15 anni l’Italia è cresciuta meno e ha creato meno posti di lavoro per i giovani degli altri Paesi europei, lo si deve anche all’alto costo dell’energia dovuto all’assenza del nucleare. Spero che i cittadini italiani, che saranno chiamati a votare in un nuovo referendum sul nucleare, se ne rendano conto. E si convincano che, come ha detto in una recente intervista l’oncologo Umberto Veronesi, neopresidente dell’Agenzia di Sicurezza, “senza il nucleare l’Italia è un Paese morto“.

Il Ministro Paolo Romani che ha preso il suo posto e che in materia di nucleare deve avere più o meno le stesse competenze del suo predecessore, oggi ha detto che “serve fermarsi un attimo e capire cosa sia meglio fare“.
Ha poi aggiunto che “il dibattito non è più tra nuclearisti e antinuclearisti, ma è sulla sicurezza“.
La nuova linea pare sia stata data da Berlusconi in persona: “Cerchiamo di non alimentare polemiche, anche perché l’argomento potrebbe essere usato in modo strumentale in campagna elettorale alle amministrative“. [Qui]
Altro colpo basso al nostro illustre concittadino la cui “bussolata“, come le altre, tranne l’ultima, non è più visibile sul sito della Fondazione.

Update: Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente: “E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate’‘. [Qui]

Che tristezza…