Sul Porto di Imperia è in arrivo uno tsunami?

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Porto di Imperia a Caltagirone il pm interroga i giudici del Tar

Il tribunale amministrativo aveva ridato la concessione all´imprenditore

La sentenza aveva annullato la revoca decisa su iniziativa di un dirigente del Comune

Tre giudici del Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria, sono stati interrogati nei giorni scorsi, in gran segreto, come persone informate dei fatti, in procura a Imperia nell´ambito dell´inchiesta sulla realizzazione del nuovo porto turistico che vede indagati, per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d´asta, manager e politici tra i quali l´ex ministro Claudio Scajola e il costruttore romano Francesco Bellavista Caltagirone.
I tre magistrati sentiti dal pm Maria Antonia Di Lazzaro (che coordina l´inchiesta con il collega Alessandro Bogliolo) sarebbero Enzo Di Sciascio, Oreste Mario Caputo e Davide Ponte.
Un vero e proprio colpo di scena sui cui contorni non filtrano indiscrezioni, anche se è probabile che i tre magistrati siano stati sentiti per alcuni chiarimenti riguardanti una loro recente sentenza. Quella con cui avevano annullato la revoca della concessione alla Porto di Imperia (Comune di Imperia, più imprenditori locali più Bellavista Caltagirone) e ad Acquamare, società dei Bellavista incaricata della realizzazione dell´opera.
Il 4 marzo, nonostante il Tar dovesse pronunciarsi solo sulla sospensiva richiesta da Porto Imperia, entrò subito nel merito annullando la revoca. Secondo i giudici, Pierre Marie Lunghi, il dirigente del Comune che prese la decisione attirandosi critiche e attacchi personali (il sindaco Paolo Strescino è stato addirittura indagato per minacce) da parte di tutta l´amministrazione comunale, non era titolato a farlo.
La sentenza del Tar, seppur dettagliatamente motivata, era stata accolta anche da alcune critiche di opportunità da esponenti del centrosinistra imperiese.
In particolare per il doppio ruolo di uno dei giudici, Davide Ponte. Il magistrato, infatti, tra i tanti incarichi ricopre dal 2009 anche il ruolo di capo dell´Ufficio Legislativo del ministro del Turismo Michela Brambilla (compenso di 61mila euro). Poltrona che a dicembre, come raccontato da Repubblica, aveva sollevato le perplessità di associazioni ambientaliste.
E che dopo la sentenza sul porto sono state rinfocolate dai rapporti di amicizia tra il ministro Brambilla (che ha nominato Ponte) e il costruttore Bellavista Caltagirone. I due, lo scorso anno, erano stati al centro di un inesistente gossip nato da foto di una cena a due. L´imprenditore aveva poi spiegato che si trattava di una cena d´affari riguardante il turismo.
Il doppio ruolo di Ponte è nuovamente stato oggetto di discussione pochi gironi fa, quando il presidente del Tar, Santo Balba, nella sua relazione di apertura dell´anno giudiziario ha detto: «I giudici devono fare i giudici e non tante altre cose. Devono essere ben retribuiti per non essere sensibili alle lusinghe degli incarichi extragiudiziari e delle carriere parallele».
Marco Preve – la Repubblica – 15 aprile 2011

C’è allarme tsunami e l’acqua entrerà inesorabilmente anche in casa di chi non se l’aspetterebbe mai. Prepariamo i gommoni e le tre caravelle.