Provaci ancora, Ste’!

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Appena il consigliere comunale del Pdl Stefano Pugi si era appellato ai cittadini di Imperia per dire a “quelli di sinistra” di smetterla di parlare del porto, sono partiti a raffica il comunicato di Carla Nattero e Dario Dal Mut (Sinistra per Imperia) e una puntualizzazione di Giuseppe Zagarella (Pd).
Si vede che nessuno li aveva ancora fermati.
Dal canto suo, anche Giuseppe Fossati che di sinistra non è, ma di FLI, ha inviato ai media una interessante dichiarazione.

Ogni giorno sul fronte del porto e del demanio ce n’è una nuova. E in genere sempre negativa. Ormai la situazione è come un tessuto liso. Si fa un rammendo da una parte, si apre un nuovo squarcio dall’altra. Non crediamo che sia più rappezzabile.
Amministratori e consiglieri non hanno nessuna consapevolezza della gravità della situazione, veramente ballano sul Titanic.
Come si fa per esempio oggi a dichiarare che il dott. Roggero “è stato preso dal panico” nel momento che ha ritirato le licenze delle attività commerciali degli impianti sportivi? Il funzionario ha il diritto e il dovere di ripristinare la legalità. Le conseguenze negative sulla funzionalità dei servizi non discendono da quest’atto che è dovuto, ma dalle scelte superficiali fatte a suo tempo.
Alla luce di quel che sta accadendo forse molti cittadini capiranno meglio i motivi della determinazione a cui è arrivato l’ing. Lunghi, dopo molti tentativi di chiarificazione, di revocare la concessione demaniale del porto turistico.
Ritornando al dibattito sul porto, ogni giorno che passa fa emergere con nettezza che una cosa sono le dichiarazioni di facciata della Porto di Imperia,un’altra i comportamenti concreti. La Presidente non aveva ancora finito di rassicurare tutti i capigruppo che la questione capannone si sarebbe conclusa presto con la demolizione ricostruzione dell’immobile secondo le cubature legali che apprendiamo del ricorso al TAR,presentato dall’Acquamare, contro l’ordinanza di demolizione. Perché è stato fatto il ricorso? Per prendere tempo? Per evitare la demolizione? Per provare a circoscrivere la gravità dell’abuso? Non lo sappiamo. Ci chiediamo se il Comune di Imperia intenda accettare passivamente questa ennesima tegola o voglia almeno costituirsi in giudizio per difendere il proprio provvedimento davanti al TAR.
Certo è che se mettiamo in fila tutto quello che è successo da marzo a oggi vediamo che la linea della collaborazione senza condizioni con la Porto di Imperia avviata dall’Amministrazione Comunale dopo la sentenza del TAR non ha dato nessun esito positivo. Tutti i problemi sono rimasti aperti. Le ricognizioni di Lunghi e Calzia di fine dicembre sono ancora attualissime perché praticamente nulla è stato risolto.
Siamo di fronte all’evidente fallimento della linea dell’accordo a tutti i costi. L’amministrazione a questo punto non è in grado di tracciare un’altra linea di comportamento capace di difendere l’interesse pubblico. E la validità di questo giudizio risulta tanto più evidente se si osserva lo scollamento sempre più marcato tra Amministrazione e dirigenti. La situazione è incartata, l’Amministrazione naviga a vista e imbarca acqua.
Carla Nattero e Dario Dal Mut – Sinistra per Imperia

Update: Anche Pasquale Indulgenza (Rifondazione Comunista), al riguardo, aveva inviato un comunicato ai media.

Scritto da Angelo Amoretti

17 giugno, 2011 alle 12:16