L’Assessore Leone c’era [e non dormiva]

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Oggi Giuseppe Fossati ha diramato un comunicato in cui spiega alcuni dettagli dell’accordo che ci fu nel 2009 tra il Comune e Invitalia per quanto riguarda l’incubatore di Impresa che verrà costruito al posto della SAIRO.
In sostanza il consigliere di FLI smentisce l’attuale assessore al Bilancio, nonché vice sindaco di Imperia, che su La Stampa di oggi, spiega perché il Comune dovrebbe sborsare 2 milioni di euro per la costruzione del suddetto.

Poiché nei giorni scorsi avevo sostenuto l’esatto contrario (l’operazione Incubatore di Imperia, in base agli accordi siglati con atti pubblici doveva e deve essere a costo zero per il Comune di Imperia), segnalo al Vice Sindaco l’atto in questione, siglato evidentemente “a sua insaputa” (benché, se ricordo bene, fosse presente), il 12.1.2009 alla Villa Faravelli in favore di fotografi e telecamere: contratto n°2622, registrato il 29.1.2009, ufficiale rogante, con funzione di Notaio (come possibile per legge, con riconoscimento dei diritti notarili a suo favore), il Segretario Generale del Comune di Imperia, Dott.Paolo Calzia. – ha spiegato Fossati – Per evitare che “sfuggano” le clausole di interesse (può succedere, se si è un po’ “distratti”), provvedo a segnalare anche le stesse: art.2.3: “Invitalia si obbliga verso il Comune di Imperia a realizzare un “incubatore di imprese” ristrutturando e modificando gli immobili costituiti in usufrutto (al superiore punto 2 n.d.r.) secondo lo Studio di fattibilità che, corredato dal Parere Preventivo della Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria sub B), siglato in tutti i suoi elaborati dal Comune di Imperia e da Invitalia, è allegato sub C) al presente contratto”…. art. 6: Lavori di ristrutturazione e di miglioramento. Addizioni.
Le opere di ristrutturazione e ed adeguamento degli immobili oggetto del presente contratto che saranno effettuate da Invitalia o dal Gestore saranno considerate addizioni e miglioramenti degli immobili , ai sensi degli art.985 e 986 c.c. 6.2 omissis 6.3 La realizzazione delle opere suddette, e la loro successiva ritenzione da parte del Comune di Imperia, che espressamente rinuncia sin d’ora al diritto di reductio in pristinum, costituisce un onere della gratuità dell’usufrutto pattuita al primo comma dell’art. 2 che precede” Tradotto: Invitalia si impegna a realizzare l’Incubatore di Imprese, tutte le spese di ristrutturazione sono a carico di Invitalia, il Comune non deve spendere un euro. Mi pare molto chiaro, ciò che non è chiaro è perché, adesso, il Vice Sindaco Leone sostiene che il Comune deve partecipare alle spese, nella misura, non indifferente, di € 2.000.000,00. Personalmente vorrei capire, come credo i nostri concittadini e, ho motivo di ritenere, anche i consiglieri di maggioranza che, incautamente, hanno respinto il mio emendamento che stralciava dal bilancio tale previsione, almeno sino a che il quadro non sarà più chiaro”.


immagine tratta da Il Secolo XIX del 13 gennaio 2009

Qui l’articolo su La Stampa del 13 gennaio 2009; qui quello di Sanremonews e qui quello di Riviera24.
E l’Assessore Leone, con un lungo intervento, pochi minuti fa ha risposto a Fossati, ma le sue spiegazioni mi convincono poco.
Perché qua non si tratta di volere o non volere, di dire sì o no, ma piuttosto che ogni volta i costi di un’opera debbano “purtroppo” lievitare e a metterci la differenza sia il cittadino.
E Fossati ha replicato.