Zagarella e Verda [PD] chiedono le dimissioni di Strescino

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Giuseppe Zagarella e Paolo Verda, consiglieri comunali del Partito Democratico, intervengono sulla questione dell’ipoteca sottoscritta dalla Porto di Imperia Spa per la realizzazione dell’ampiamento del bacino portuale turistico:

Facciamo notare che:
- la Porto di Imperia è partecipata dal Comune e quindi il Comune ha di fatto un’ipoteca iscritta per un valore pari al 33%…. e quindi 280 milioni di Euro diviso 3!… per avere l’idea, 93.333.000 € circa, e quindi come se tutti gli imperiesi, iclusi neonati e centenari, avessero singolarmente sottoscritto ipoteche per circa 2333 Euro a favore del Sig. Caltagirone (a garanzia della Acquamare)

- l’atto di ipoteca è PRECEDENTE all’autorizzazione rilasciata dal competente settore Porti e Demanio del Comune, essendo l’autorizzazione redatta in data 207 febbbraio 2007 e l’ipoteca sottoscritta dal notaio in data 19 febbraio 2007

- essendo del 2007 l’ipoteca, di fatto, la garanzia reale l’ha fornita la parte pubblica, trattandosi di mappali sui quali le uniche opere realmente realizzate erano costituite dal Porticciolo storico, dal parcheggio di san lazzaro realizzato con mutuo dall’AMAT interamente partecipata dal Comune (all’epoca), dai moli e dagli approdi realizzati dall’Imperia Mare ecc.

Si noti anche come la restituzione sia connessa alla redazione dei SAL, ad oggi ancora ignoti e formalmente contestati dalla Commissione di Vigilanza e Collaudo in quanto non attendibili, e come resti, almeno nelle carte ufficiali, da restituire sicuramente una tranche al 31 dicembre 2011.
Non sappiamo quanto sia stato realmente resituito alle banche in data 30 giugno 2010, 31 dicembre 2010 e 30 giugno 2011.

Non sappiamo neppure se negli atti di cessione del diritto di superficie cinquantennale per i posti barca vi sia cenno all’ipoteca sottoscritta.

Ciò detto, dal punto di vista prettamente politico, ci preme sottolineare quanto segue:

Questa storia sta diventando ogni giorno più ridicola.
Chi da quindici anni amministra la città non sa che l’opera è ipotecata, non sa per quanto, non sa da chi, ma allo stesso tempo ha autorizzato l’operazione, l’ha sostenuta, l’ha incentivata.
Il porto storico e quello erigendo sono ipotecati a nostra insaputa.
La città intanto è ferma, la crescita economica è ZERO (dati ISTAT) le imprese coinvolte nei vari cantieri vedono enormi ritardi nei pagamenti, quelle coinvolte sul Porto pare non vengano proprio pagate o pagate male e tardi, gli esercizi commerciali languono, la vecchia Giunta Sappa è interamente sotto inchiesta per abuso d’ufficio, la Giunta Strescino è paralizzata e la macchina amministrativa si è progressivamente ingessata per timore forse, di duplicare gli errori del passato.
Cosa aspetta il Sindaco, cosa il Presidente della Provincia (ex Sindaco), a pubblicare tutti gli atti?
Cosa dobbiamo aspettare per sapere cosa sia realmente successo in questi anni?
Cosa dobbiamo ancora vedere per capire se la città, alla fine di queste lunghe e faticose operazioni, ha davvero ottenuto qualcosa?
Quando si darà attuazione alla direttiva del Consiglio Comunale di Imperia del settembre 2010 che doveva valutare la congruità della permuta sottoscritta dalla Porto di Imperia SpA con Acquamare?
Chi chiede, ora, al Sig. Caltagirone ed alle sue società, i danni per avere interrotto le opere nonostante dalla sentenza TAR ad oggi si moltiplicassero le dichiarazioni di esultanza e di intenti per una pronta e veloce ultimazione dell’intervento?
Dal 2005 ad oggi siamo stati accusati di essere contrari allo sviluppo cittadino, ma oggi più di allora, ad ogni documento che faticosamente riusciamo a reperire, la nostra preoccupazione sale, ed il nostro giudizio sulla incompetenza ed incapacità di tutti coloro che hanno amministrato, siano essi politici, imprenditori (locali e non), incaricati nelle partecipate è, e sarà, sempre più duro.
La nostra città non meritava e neppure oggi merita un trattamento come quello che le è stato riservato.
Se, almeno la politica, avesse rispetto dei cittadini, il Sindaco si deciderebbe e farebbe la cosa più giusta per tutti: staccherebbe la spina alla sua propria non-gestione.

Paolo Verda
Giuseppe Zagarella

Anche Pasquale Indulgenza, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, chiede chiarezza in questo articolo.