Anche Strescino c’era [e non dormiva]*

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Di recente il Sindaco Paolo Strescino ha rilasciato due interviste al Secolo XIX: una lo scorso 28 luglio in cui parla in generale del rinnovamento del Pdl anche a livello locale; il giorno dopo un’altra in cui risponde alla questione sollevata dai consiglieri del Partito Democratico Verda e Zagarella.
Nella prima ci sono riferimenti a persone che non riesco a identificare, quando dice che nel partito dell’amore (ora degli onesti nda) ci sono “notabili” sorpassati e che “chi ha fatto il suo tempo dovrebbe accorgersene da solo“.
Ma forse, quando dice che “è singolare che lo critichino certi personaggi che fino a ieri erano assessori” credo di aver capito a chi si riferisce.
Le frasi che più mi hanno colpito nell’intervista sono quelle che dice riguardo al suo mandato: “Qualcuno dice che vado troppo in giro, ma stare a contatto con la gente è un punto di forza.“.
Infatti, come ben ricorderete, all’inizio il Sindaco andava in scooter a cena da qualche famiglia, portava da bere e tutti erano felici e contenti.
Io gli chiederei di fare un salto anche nelle frazioni (in quelle in cui non è stato di recente, s’intende) e forse senza necessariamente dover stare a contatto con la gente, potrebbe rendersi conto di persona in quale stato versano i gioielli dell’entroterra del comune di Imperia.
Parlando di Alessio Saso e delle sue eventuali dimissioni da consigliere regionale, il Sindaco afferma di non aver letto le carte (già un altro disse la stessa cosa, ma non ricordo il nome: comincia per Sca e finisce per jola), ma da “quello che si legge certo la situazione non è idilliaca“.
Detto tra parentesi, indirettamente Saso ha risposto anche a lui dicendo, in soldoni, che se dovesse andarsene lui, ci dovrebbero essere autobus pieni di indagati a precederlo. E il buon Alessio non intende prendere il biglietto.
Riguardo alle infiltrazioni mafiose (da notare la domanda trabocchetto dell’intervistatore che gli chiede “Ma esiste o no un rischio di infiltrazioni mafiose nel tessuto politico-economico della provincia? nda), il nostro giovane primo cittadino risponde che per lui è stato un fulmine a ciel sereno scoprirlo. Cioè: scoprire che c’è il rischio. E’ un passo avanti mica da poco.
Nella seconda intervista, quella in risposta all’intervento di Verda e Zagarella, in sostanza afferma che “la porto di Imperia Spa non ha alcun debito nei confronti delle banche e non lo avrà mai” e i due consiglieri comunali di “Sinistra per Imperia”, Dario Dal Mut e Carla Nattero, gli rispondono come segue:

Le ultime prese di posizione del Sindaco Strescino sono all’insegna del “non ne sapevo nulla”. Né dell’ipoteca sul porto, né delle infiltrazioni mafiose a Imperia e Provincia.
Crediamo che la sua sia una ricostruzione auto assolutoria a posteriori e perciò non credibile.
Affrontando l’argomento “ipoteca” posto meritoriamente dal PD, vorremmo fare rilevare che la spiegazione data dal Sindaco non è per niente convincente. La separazione netta tra la sfera dirigenziale e quella politica prospettata da Strescino il quale sostiene addirittura che la firma di autorizzazione dell’ipoteca è stata messa a “insaputa” sua e (forse) del sindaco di allora non è una interpretazione accettabile. A nostro giudizio la realtà è opposta: la sfera politica era talmente legata a quella dirigenziale che gli amministratori hanno volutamente mantenuto nell’ambito tecnico le scelte più arrischiate per non sottoporle al prevedibile, contrastato vaglio della discussione in Consiglio e nell’opinione pubblica. D’altra parte all’ipoteca si era accennato in un Consiglio Comunale dedicato al Porto di qualche mese fa. Inoltre l’ipoteca era prevista anche dalla concessione demaniale. Come può il Sindaco sostenere che nessun amministratore pubblico ha letto il testo della concessione? Il Sindaco si è mai chiesto come mai la precedente amministrazione aveva un assessore al demanio marginale e poco influente? Forse è proprio perché, usando le sue parole, i politici influivano sottotraccia e non con le delibere di giunta.
In merito alla spiegazione tecnica dei passaggi procedurali dell’ipoteca non possiamo non far rilevare che la sua ricostruzione coincide letteralmente con quella della Porto di Imperia. E quindi è ampiamente di parte.
Per adesso vogliamo fare notare che della “fideiussione omnibus” non conosciamo il valore, sappiamo soltanto che riguarda l’insieme delle opere del porto, è fornita dalla holding Acquamarcia che è in gravissime difficoltà economiche e il cui patrimonio ha un valore reale tutto da verificare. Per cui non riteniamo proprio che il Comune di Imperia e i suoi cittadini possano stare tranquilli.
In secondo luogo il Sindaco sostiene che la Porto di Imperia “non ha alcun debito con le banche, né l’avrà mai” gli ricordiamo che la sua giunta ha approvato in data 2 dicembre 2010 una lettera di garanzia richiesta dalla Carige a tutti i soci della Porto Imperia, e quindi anche al Comune, per accordare alla Porto Imperia stessa un mutuo non gravato da ipoteca di € 1.300.000. Quindi i debiti con le banche ci sono e le difficoltà finanziarie anche, come peraltro è chiaramente scritto nella delibera di Giunta citata che approva la lettera “di Patronage” del Comune di Imperia.

Anche Oliviero Olivieri, consigliere comunale del Partito Democratico, dalle colonne del Secolo XIX di ieri, ha delle riserve sulla memoria del Sindaco e afferma che “Forse questa amministrazione non ricorda che all’epoca dei fatti la pratica del Porto ha dovuto seguire un iter amministravo e che del procedimento era responsabile PaoloCalzia il quale nel 2007 era il segretario comunale e rivestiva anche la carica di direttore generale.
Forse non ricorda che il responsabile del procedimento, segretario comunale e direttore generale, era anche il presidente della Porto di Imperia
” e conclude dicendo: “Imperia vanta il curioso primato di essere la città italiana dove avviene tutto all’insaputa dei diretti protagonisti.
In effetti, anch’io potrei sostenere di non sapere che all’epoca dei fatti Strescino era vicesindaco della giunta Sappa che adottava, dal punto di vista politico amministrativo, le decisioni di rilievo del nuovo porto turistico
“.

* L’Assessore Leone c’era [e non dormiva]