L’abolizione della Provincia di Imperia

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Qualcuno dice che i programmi elettorali dei partiti politici siano carta straccia e generalmente viene tacciato di qualunquismo.
Ora, a pagina 20 del programma elettorale del Pdl, quello in cui Berlusconi prometteva che non avrebbe mai messo le mani nelle tasche dei cittadini, per capirci, c’è scritto “Il nostro impegno sarà all’opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo della politica e dell’apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili)” e in quello del Pd, a pagina 8 “Nelle Aree Metropolitane via le Province e unione/fusione dei comuni piccolissimi“.
Quelli che piangono adesso o non hanno letto i programmi dei partiti a cui appartengono o, appunto, loro stessi li consideravano carta straccia.
Luigi Sappa, Presidente della Provincia di Imperia, avrebbe dovuto chiedere cosa s’intende per “province inutili”. Non so se lo ha fatto, ma ne è venuto fuori che Imperia è una di quelle perché, lo sapete: stando a quanto stabilito dalla recente manovra delllo scorso 12 agosto che ha fatto grondare sangue il cuore del Presidente del Consiglio, la nostra provincia, avendo meno di 300.000 abitanti, verrà cancellata.
C’è qualche eccezione e qualche deputato di maggioranza è riuscito a salvarne qualcuna: in principio dovevano essere 37, poi sono diventate 29 perché sono state salvate quelle con meno di 300.000 abitanti, ma con più di 3.000 chilometri quadrati di territorio e tra le graziate, guarda caso, c’è Sondrio, la provincia del Ministro Giulio Stranamore Tremonti.
A caldo Luigi Sappa aveva dichiarato di essere “amareggiato e deluso” e “lo dico contro la maggioranza di cui faccio parte” [Sanremonews, 13 agosto, dodici minuti dopo la mezzanotte].
Senonché, il 14 agosto, l’on. Claudio Scajola rilasciava una intervista a il Secolo XIX in cui diceva, tra l’altro, che le province andrebbero abolite tutte e con la sua nota visione europeista, auspicava una fusione tra Imperia, Cuneo e Nizza. La vecchia Occitania era alla nostra portata, bisognerebbe solo vedere se Cuneo e Nizza sono d’accordo, ovviamente.
Una volta raffreddato, visto anche il meteo non troppo adeguato di ferragosto, Sappa se ne esce, insieme a Angelo Vaccarezza (Presidente della Provincia di Savona che deve aver letto il Secolo in ritardo) e altri sindaci dei comuni di Imperia e Savona, con l’idea di un referendum affinché i cittadini possano decidere di unire la nostra provincia e quella di Savona con quella di Cuneo [Qui].
In questa nuova ottica è possibile anche la valutazione di un ampliamento della nostra regione alla Costa Azzurra poiché è territorio italiano e ligure da sempre ed è con noi contiguo e omogeneo. L’ipotesi sarebbe quella quindi di realizzare una macro struttura, una Provincia delle Alpi marittime, che da sempre è il nostro sogno, e che possa abbracciare, oltre a Cuneo, anche i territori della Costa Azzurra a noi così vicini“.
Da sempre è il loro sogno. Devono averlo fatto dopo aver letto il Secolo XIX di domenica, 14 agosto 2011.
Mancano all’appello i sindaci Leghisti.
Giacomo Chiappori, sindaco di Diano Marina, non ha ancora detto nulla. E’ alle prese con il doppo incarico (infatti, come molti sapranno, è anche parlamentare della Lega Nord e dice di voler chiedere ai cittadini cosa vogliono farne di lui: tenerlo a Diano Marina come Sindaco o mandarlo a Roma come parlamentare. (Si potrebbe mandarlo anche da un’altra parte, ma non lo faccio perché è un amico). Solo che dovrebbe fare un doppio referendum: è stato eletto Sindaco dai cittadini di Diano Marina, ma parlamentare da quelli del collegio 1 della Lombardia.
A parte ciò, la Lega è sempre stata contraria all’abolizione delle Province e l’on. Sonia Viale, la nostra conterranea sottosegretario leghista del Ministero dell’Interno, ha dettato una dichiarazione al Secolo XIX, in cui si dice dispiaciuta, ma che, visti i tempi, c’è la necessità di dare dei segnali.
Sono certo che da qua alle prossime elezioni provinciali o al prossimo censimento, le cose cambieranno ancora e aspetto con ansia.