Sulla conferenza di sabato scorso e lo spettacolo di Travaglio

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Sabato scorso si è dunque svolta la conferenza sulle mafie all’Auditorium della Camera di Commercio di Imperia, organizzata dal Gruppo Ecologico Partigiani Val Prino. I giornalisti Marco Preve e Ferruccio Sansa hanno interloquito con il Procuratore Roberto Cavallone. Purtroppo Anna Canepa, del Dipartimento Antimafia, non c’era perché impegnata a Bologna.
Leggo su La Stampa di ieri che c’erano molti consiglieri comunali e provinciali “(tutti dell’opposizione)” e bisognerebbe sottolineare che in questo caso, trattavasi di esponenti del centrosinistra. Forse quelli del Pdl e della Lega avevano impegni più importanti e il fatto che non ci fossero, a mio modo di vedere, è stata anche una mancanza di rispetto nei confronti di una figura così importante qual è il Dott. Cavallone.
Ma del resto bisogna essere proprio degli ingenui a sperare di trovarci quelli che solo qualche mese fa, venuti anche con i pullman da Albenga, si erano radunati per dire che la mafia nel ponente ligure non esiste.
Ormai è stato appurato, purtroppo, che esiste eccome e ciò che mi ha colpito è stato quando il Procuratore ha detto che ormai non è più la ‘ndrangheta a rivolgersi alla politica, ma la politica stessa ad andare a cercare i delinquenti per raccogliere voti. Quindi, come giustamente mi faceva osservare un amico qualche giorno fa, è dalla politica che bisogna partire. E Cavallone ha detto una cosa saggia che riassumo: “Bisogna avere il coraggio di dire no. Bisogna tracciare una linea immaginaria e chiedersi se si sta di qua o di là“.
Altro francamente non mi aspettavo. Cosa vuoi che ti dica un Procuratore, che ti faccia l’elenco di quelli che sono sotto controllo? E da un’assemblea pubblica più di quel tanto non si può pretendere, se non sei relatore.
Mi riferisco alla reazione che ha avuto l’amico Marco Ballestra. Io lo capisco, fremeva sulla poltrona perché aveva urgenza di dire alcune cose e magari fare qualche domanda. Ma secondo me c’è stato un difetto di comunicazione perché quando Marco ha esordito dicendo: “Io non potrò essere breve“, in sala è cominciato a serpeggiare un certo nervosismo. E quando ha insistito sulle sue vicende personali e Marco Preve gli ha chiesto di essere breve, lui si è alzato e lamentandosi si è allontanato.
A me è dispiaciuto e a Marco propongo di fare un convegno, da qualche parte, magari con Christian Abbondanza, in modo che possano raccontare ciò che sanno.
Io ho fatto una breve domanda sul ruolo dei media nostrani per quanto riguarda il loro impegno nel denunciare e combattere la presenza mafiosa dalle nostre parti. E il Procuratore mi ha risposto che i “giornalisti raccontano i fatti“.
Sembra strano, ma la sera dopo (ieri, nda) sono andato a vedere lo spettacolo di Marco Travaglio “Anestesia Totale” con Isabella Ferrari. A un certo punto, nel teatro stracolmo, parlava proprio della scomparsa dei fatti dai giornali, o da come venivano presentati in maniera differente dalla realtà. Diceva che “i leccaculo” si comportano così per una serie di ragioni, una delle quali quella che “così a Natale mi mandano il cestino“.
E credo proprio che qua i cestini vadano sempre piuttosto alla grande.

Update: l’Avvocato Fossati di FLI mi fa notare che anche lui, con una rappresentanza di militanti, era presente al convegno.