Scajola: “In questo territorio escludo legami diretti tra mafia e politica”
In una intervista pubblicata lunedì scorso da La Stampa, l’on. Claudio Scajola, parlando del caso del maltrattamento degli anziani alla Casa di riposo Borea di Sanremo, ha dichiarato, tra l’altro:
Si equivoca facilmente parlando di rapporti tra istituzioni e criminalità organizzata. Va certemente perseguita, e le forze dell’ordine stanno lavorando bene in questa direzione, ma per la mia esperienza in questo territorio escludo legami diretti tra mafia e politica. Che poi ci siano, o ci possano essere, problemi nelle istituzioni comunali è un altro paio di maniche.
Rimane impressa la frase in cui, quello che sembra vivere in una realtà parallela, dice di escludere legami diretti tra mafia e politica. Quella finale dovrebbe spiegarla meglio, ma ormai lo conosciamo: gli piace condividere pensieri che solo lui riesce a decifrare.
Alla replica della Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista non c’è molto da aggiungere, se non che di recente ho riletto “Il giorno della civetta”, di Leonardo Sciascia “il primo e il più grande fra i romanzi che raccontano la mafia” come recita la quarta di copertina.
A un certo punto vi si legge:
C’era anche, nel fascicolo, un rapporto relativo a un comizio dell’onorevole Livigni: che circondato dal fiore della mafia locale, alla sua destra il decano Don Calogero Guicciardo, alla sua sinistra il Marchica, era apparso al balcone centrale di casa Alvarez; ed a un certo punto del suo discorso aveva testualmente detto: “mi si accusa di tenere rapporti coi mafiosi, e quindi con la mafia: ma io vi dico che non sono finora riuscito a capire che cosa è la mafia, se esiste; e posso in perfetta coscienza di cattolico e di cittadino giurarvi che in vita mia non ho mai conosciuto un mafioso” al che dalla parte di via La Lumia, al limite della piazza, dove di solito i comunisti si addensavano quando i loro avversari tenevano comizio, venne chiarissima la domanda “e questi che sono con lei che sono, seminaristi?” e una risata serpeggiò tra la folla mentre l’onorevole, come non avesse sentito la domanda, si lanciava a esporre un suo programma per il risanamento dell’agricoltura.