Scajola: “In questo territorio escludo legami diretti tra mafia e politica”

17 commenti al post

In una intervista pubblicata lunedì scorso da La Stampa, l’on. Claudio Scajola, parlando del caso del maltrattamento degli anziani alla Casa di riposo Borea di Sanremo, ha dichiarato, tra l’altro:

Si equivoca facilmente parlando di rapporti tra istituzioni e criminalità organizzata. Va certemente perseguita, e le forze dell’ordine stanno lavorando bene in questa direzione, ma per la mia esperienza in questo territorio escludo legami diretti tra mafia e politica. Che poi ci siano, o ci possano essere, problemi nelle istituzioni comunali è un altro paio di maniche.

Rimane impressa la frase in cui, quello che sembra vivere in una realtà parallela, dice di escludere legami diretti tra mafia e politica. Quella finale dovrebbe spiegarla meglio, ma ormai lo conosciamo: gli piace condividere pensieri che solo lui riesce a decifrare.
Alla replica della Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista non c’è molto da aggiungere, se non che di recente ho riletto “Il giorno della civetta”, di Leonardo Sciascia “il primo e il più grande fra i romanzi che raccontano la mafia” come recita la quarta di copertina.
A un certo punto vi si legge:

C’era anche, nel fascicolo, un rapporto relativo a un comizio dell’onorevole Livigni: che circondato dal fiore della mafia locale, alla sua destra il decano Don Calogero Guicciardo, alla sua sinistra il Marchica, era apparso al balcone centrale di casa Alvarez; ed a un certo punto del suo discorso aveva testualmente detto: “mi si accusa di tenere rapporti coi mafiosi, e quindi con la mafia: ma io vi dico che non sono finora riuscito a capire che cosa è la mafia, se esiste; e posso in perfetta coscienza di cattolico e di cittadino giurarvi che in vita mia non ho mai conosciuto un mafioso” al che dalla parte di via La Lumia, al limite della piazza, dove di solito i comunisti si addensavano quando i loro avversari tenevano comizio, venne chiarissima la domanda “e questi che sono con lei che sono, seminaristi?” e una risata serpeggiò tra la folla mentre l’onorevole, come non avesse sentito la domanda, si lanciava a esporre un suo programma per il risanamento dell’agricoltura.

Scritto da Angelo Amoretti

25 gennaio, 2012 alle 9:44