Intercettazioni, giornali e giornalisti

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Questa mattina con l’amico Sandro, passeggiando alla Spianata, ci interrogavamo su come funziona il rilascio delle intercettazione da parte delle procure e con quale criterio i giornalisti le pubblicano.
Dal momento che non siamo giornalisti e neppure procuratori, abbiamo cominciato a fare ipotesi bizzarre.
Ovviamente si parlava delle intercettazioni racchiuse nel faldone di 477 pagine sulla vicenda del Porto turistico di Imperia, consegnato dalla Polizia Postale ai magistrati, a chiusura delle indagini.
Dopo qualche giorno cominciano a uscire sui giornali (di carta e elettronici) le intercettazioni. E non abbiamo ancora capito se vengono pubblicate in modo “come viene, viene” o scientifico perché ci sono dei giorni in cui la stessa intercettazione puoi leggerla su due quotidiani e tre o quattro portali, altri no: uno pubblica quella tra Scajola e Conti, l’altro quella tra Caltagirone e Strescino.
Abbiamo pensato che possa essere una cosa tipo Firefox che ogni tanto rilascia una nuova versione: stamattina è stata rilasciata l’intercettazione n. 9 tra Conti e Gandolfo e i giornalisti prima la scaricano, poi i loro direttori gli dicono se pubblicarla o no.
Oppure tutto il pacchetto insieme: 477 pagine zippate da gestire a piacimento. Oppure ancora andare in Procura e chiedere due etti di intercettazioni [ehi, cerca di darmele buone ché quelle di ieri non sono piaciute al mio direttore!]
Alla fine non siamo riusciti a trovare la soluzione, così se magari qualcuno può aiutarci a capire, gli saremo grati in eterno.