Carta canta

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Ieri il Teatro Cavour, per la prima volta nella sua storia, ha aperto le porte ai musulmani per le Letture Coraniche.
Il Decimonono riporta la notizia scrivendo: “[...] un paio di settimane fa l’incidente diplomatico tra Comune e donne musulmane per l’ingresso in piscina aveva innescato, seppur involontariamente, una certa tensione tra il mondo islamico locale e gli amministratori. Poi la pace siglata con tanto di stretta di mano tra il Sindaco e la rappresentante delle donne ,musulmane Fatiha Mouman [...].
Non è così che sono andate le cose.
Leggiamo il Secolo XIX del mese scorso:
12 febbraio (lunedì): Le donne col velo da Sappa.
Saremo noi a portare a conoscenza di questa vicenda il Sindaco Sappa. Chiederemo un colloquio e spiegheremo ciò che è successo in questo fine settimana – dichiara Fathiha Mouman“.
Le donne musulmane avevano chiesto l’uso della piscina per domenica mattina e sembrava tutto stabilito, senonché sabato sera arriva il contrordine e domenica mattina la piscina è chiusa.
Di Masci, portavoce della Rari Nantes, spiega che si tratta di un errore di comunicazione tra i dirigenti della piscina e il gruppo di donne.
13 febbraio (martedì): Sì al tuffo in piscina senza il velo. Sindaco e Rari risolvono il caso: impianto riservato alla domenica alle donne islamiche.
Fatiha Mouman e Fatima Arfoui, presidente e vice presidente delle donne musulmane in Liguria, vanno in Comune e ricevono le scuse ufficiali da Silvio Todiere (Presidente della Rari Nantes) in presenza del Sindaco Sappa, dell’Assessore Marco Scajola, del portavoce Marco Di Masci.
Aprire la piscina una volta ogni tanto solo per loro non avrà un costo esorbitante” dichiara Todiere.
Dunque via libera al tuffo in costume e senza velo per le donne islamiche nell’impianto riservato a loro. Anche se non si sa ancora quando. Le due signore escono soddisfatte dall’incontro.
15 febbraio (giovedì): La piscina Cascione chiusa fuori orario anche alle islamiche.
La piscina non aprirà mai fuori orario né alle donne col velo né ad associazioni private, gruppi o privati che ne faranno richiesta” dichiara Silvio Todiere e tutto finisce lì.
Era una pace “preventiva” e le donne musulmane non hanno ottenuto quello che chiedevano. Lo scrivo solo per la precisione, citando una frase dal film Americani: “Dì sempre la verità: è più facile da ricordare”.
Ora, a proposito di discriminazione e dell’articolo odierno, l’Assessore Baudena, non discrimina dicendo così: «Abbiamo deciso, con tanto di delibera di giunta, di assegnare un pomeriggio alla comunità culturale islamica locale, nessun problema e nessuna discussione. La finalità prospettatami era squisitamente culturale e senza alcun riflesso religioso. Insomma letture e non preghiere. Una ragione più che valida per aprire il teatro agli islamici»?
Se per caso qualcuno avesse pregato, allora non sarebbe andata bene? E che alle letture coraniche sia presente il personale del Comune a controllare, non è pregiudiziale?
Per l’uso del Cavour è stato pagato un canone. A quanto ammonta la cifra?
Se si vuole essere trasparenti, bisogna che il cittadino lo sappia, tanto per fare due conti, nel caso volesse organizzare qualcosa nel Teatro. Quindi sarebbe carino che il Comune lo dicesse e il Decimonono lo scrivesse.
Da quel che si legge si direbbe che l’evento potrebbe avere un seguito: “E, comunque, alle letture coraniche è presente anche il nostro personale: può tranquillamente confermare che l’evento si è svolto come ci era stato presentato dagli organizzatori.
Di far cassa, in fondo, c’è bisogno, di far pasticci un po’ meno.

Scritto da Angelo Amoretti

5 marzo, 2007 alle 17:18

Pubblicato in Attualità



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