Scendiamo tra la gente!

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«Riprogettiamo l’offerta politica per la crescita della città. Imperia, purtroppo, oggi è una città seduta, sporca e non più in grado di rispondere  alla sua vocazione naturale che è il turismo. Le tristi vicende del porto hanno catalizzato l’attenzione mediatica, ma sotto gli occhi di tutti ci sono 13 anni di fallimenti amministrativi ancora più gravi».
Ad esprimersi in questi termini è Riccardo Giordano, capogruppo Pd in Provincia. Il partito di Bersani, infatti, all’indomani della bufera politica che ha travolto l’amministrazione e mandato a casa il sindaco Paolo Strescino, grazie alle firme di dimissioni depositate congiuntamente dai consiglieri dell’ex Forza Italia e della sinistra (compresi Sel e Rifondazione comunista), sta cominciando a riorganizzare le fila in vista delle prossime elezioni che si terranno fra un anno dopo la parentesi commissariale.
«Oggi – ha aggiunto Giordano – è necessario che l’apparato faccia un passo indietro mentre gli uomini del Pd ne facciano due in avanti scendendo in mezzo alla gente, ascoltando le esigenze dei diversi settori dell’economia, dei commercianti, del mondo dell’associazionismo». Tradotto in altri termini, Giordano, che ha affrontato (perdendo) l’ultima campagna elettorale contro Luigi Sappa, con molto pragmatismo si pone il problema della leadership.
L’identikit, pare di capire, del candidato sindaco del centrosinistra non è un uomo di partito (l’ex capogruppo in consiglio comunale Giuseppe Zagarella rischia di entrare in conclave Papa eduscirne cardinale) ma esterno alle logiche interne del Pd squassato dalle correnti. L’idea potrebbe essere quella di Giuseppe Fossati, che preso atto del fallimento del Terzo Polo, ha già lanciato l’idea di uno schieramento civico non condizionato dai partiti. Ma non si esclude che il candidato della sinistra possa passare attraverso le primarie.

E’ uno stralcio dell’articolo a firma Diego David apparso su Il Secolo XIX di ieri dal titolo “Imperia è una città seduta e sporca, il PD deve tornare in mezzo alla gente” e non ho ancora letto chiarimenti da parte di Riccardo Giordano, né di Giuseppe Fossati.
Li aspetto con ansia.
Abbiamo però una bella letterina inviata a La Stampa e pubblicata oggi, di una figura storica della sinistra imperiese, il Senatore Nedo Canetti, che contribuisce a far fischiare le orecchie. Perché lì per lì uno, dopo aver letto l’articolo del Secolo, potrebbe pensare a quanto son birichini i giornalisti, che magari s’inventano scenari da fantapolitica.
La lettera, è ovviamente un caso, sta accanto a quella che Gabriella Badano ha inviato ai media i giorni scorsi e vi si legge, tra l’altro:

[...] Intanto, le forze progressiste, che sono state determinanti per l’avvio di questa nuova fase, dovranno presentare al commissario prefettizio e alla cittadinanza, un dossier, un sorta di programma per le cose da fare e i problemi da risolvere, impegnandosi a collaborare, nei limiti, certo, delle loro competenze. Nel mentre, progressisti e moderati non collusi per le note vicende portuali -urbanistiche, dovranno trovare, da subito, ma già in vista delle prossime elezioni comunali, un sentire comune per presentare alla città, nelle forme da decidere assieme, un percorso , un piano di sviluppo che, partendo da un vero , innovativo Piano regolatore generale, disegni il futuro del capoluogo. Un’alleanza programmatica che segni un vero cambio di rotta contro padrinaggi e tutele. Imperia non manca di queste forze vive in grado di operare in questo senso. E’ il momento del coraggio, di buttare a mare vecchi tabù. Se non ora quando?

Olé! De Cicco e De Michelis si stanno già strofinando le mani.
So benissimo di aver scritto che la sinistra da sola difficilmente vincerà le elezioni, ma l’ho scritto io e da un ex comunista mi sarei aspettato, che so, “la sinistra unita potrebbe anche farcela, stavolta“. Invece niente, sarà per la prossima, pazienza.
Tornando alla traduzione di Diego David, mi viene spontaneo pensare che è inutile che il futuro sindaco non sia un uomo di partito, se è contornato da uomini (e donne) di partito. Non va bene.
Bisognerà stare attenti a questi trucchetti: li facciano pure, ma in molti non ci cascheranno più. Qui si desidera anche sapere chi saranno gli eventuali assessori e consiglieri comunali, sennò siamo daccapo.
Sull’altro fronte, Paolo Strescino sulla libera tivù locale ha svolto una specie di Telethon, una non stop di non so quante ore, durante la quale ha lanciato il suo Laboratorio per Imperia. Sarà un movimento orizzontale, ma volendo si potranno fare delle verticali e delle parallele. Praticamente mi pare di capire che voglia fare il Grillo dei poveri. Solo che Grillo a volte fa ridere, non si è candidato da nessuna parte e non fa il politico da vent’anni come lui.
La cosa che mi ha colpito è l’idea di pubblicare ogni giorno i nomi dei 28 consiglieri che lo hanno mandato a casa.
Così lo immagino girare tra la gente, tipo uomo sandwich: davanti i nomi dei consiglieri del centrosinistra, dietro quelli di Lega e Pdl.
Però dovrà mettersi d’accordo con quelli del PD. Per non intasare il traffico (che, ricordo, è il problema principale della città) si potrebbe scendere tra la gente a giorni alterni: nei pari scendono quelli del PD, nei dispari quelli del Laboratorio. Nei giorni pari la gente lancerà uova, in quelli dispari anche.
Già che ci siamo, Ginetto Sappa potrebbe infilarsi di straforo in un qualsiasi giorno a sua scelta: forse lascerà la provincia, ma prima vuole cambiarla.

Scritto da Angelo Amoretti

16 maggio, 2012 alle 17:20