A ex di Paperino

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Ieri sera si è svolto, nella splendida cornice di Villa Grock, l’atteso incontro tra gli imperiesi e il Fatto Quotidiano.
Come avrete notato dall’elenco degli invitati, c’era pieno di “ex”, a cominciare da Antonio Padellaro (ex direttore de l’Unità) e Ferruccio Sansa (ex giornalista de La Stampa), ma a parte le battute, i posti a sedere erano tutti occupati e molte persone erano in piedi: si calcola che fossimo in 400-500. Un grande successo, in poche parole, il cui merito va soprattutto all’associazione ApertaMente che ringrazio per aver organizzato l’incontro.
Credo di non sbagliare se dico che la serata sia stata divisa in tre parti: un po’ di storia de il Fatto Quotidiano (volgarmente: uno spottone, ma oltremodo giustificato anche alla luce dei recenti fatti riguardanti la polemica tra il quotidiano di Padellaro e il Quirinale per la storia della trattativa “Stato-Mafia” e le intercettazioni telefoniche del Presidente della Repubblica).
Alla faccia di chi sosteneva che una volta passato Berlusconi, Travaglio & C. avrebbero smesso di vivere (nel senso giornalistico del termine) i giornalisti del Fatto hanno dimostrato, fin dall’insediamento di Mario Monti, che se si ha la schiena dritta, quando c’è da criticare qualcuno, non si guarda in faccia a nessuno.
La seconda parte della serata è stata dedicata al Porto Turistico. Sono intervenuti anche Giuseppe Fossati (ex consigliere comunale di FLI) e Paolo Strescino (ex Sindaco di Imperia) ai quali bisogna dare atto di aver messo la faccia in un contesto che, credo per la prima volta, non fosse propriamente di parte loro. Si è così capito, spero, che un conto sono i consigli comunali e i dibattiti di parte, un altro i confronti con le persone che non necessariamente ti dicono sempre bene bravo bis.
Paolo Strescino, nonostante la febbre, è riuscito a prenderla con il giusto senso dell’ironia e confesso che mi è molto più simpatico nella nuova versione.
Giuseppe Fossati è un signore, ma mi domando perché si ostini a volere un porto così come è: alla luce di quanto avvenuto a mio parere bisognerebbe rivedere il progetto anche perché ai numeri dati da Francesco Bellavista Caltagirone, al quale, per inciso, rivolgo il bentornato a Imperia (lo hanno trasferito stamani da Regina Coeli alle nostre carceri di via Agnesi: speriamo ci faccia più fresco) prima 2.000, poi 7.000 posti di lavoro tra indotto e sommozzatori (come ironicamente ha detto Claudio Porchia, ex segretario provinciale della CGIL) non crede più nessuno.
Ma sul Porto i più preparati sono Beppe Zagarella (ex consigliere comunale del PD) e Carla Nattero (ex consigliere comunale di Sinistra per Imperia): loro, con Pasquale Indulgenza (ex consigliere comunale di Rifondazione) e Paolo Verda (ex consigliere comunale del PD), hanno studiato bene la storia e il bello è che se la ricordano.
La terza parte, per concludere, è stata dedicata agli studenti del Liceo Vieusseux che durante l’inverno avevano fatto una specie di Porto Story. Non poteva mancare un accenno di protesta per le recenti decisioni della Provincia.
Concludo con una proposta seria: perché non dare la cittadinanza onoraria a Ferruccio Sansa e a Marco Preve? Non so come funzioni, ma guardate che i due si sono affezionati da tempo alla nostra città.