Ospedale unico

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Ieri il progetto è decollato. Renata Canini ha detto che “i dati preoccupanti emersi dall’indagine sulla tenuta antisismica degli ospedali di Imperia e soprattutto Sanremo ci hanno indotto a chiederci se ha ancora senso fare investimenti pesanti su queste strutture.
Dunque, probabilmente l’ospedale unico si farà nelle ex caserme Revelli di Taggia, e ne possiamo stare quasi certi, visto che “il progetto avrebbe in qualche modo già ottenuto una sorta di avallo dall’ex ministro e potente deputato imperiese di Forza Italia Claudio Scajola“, come scrive il Secolo XIX di oggi.
Non capisco perché si debba leggere che “uno dei dati di fatto non dichiarati ma evidenti è che la sanità è governata da una parte politica (i Ds a livello regionale e al vertice dell’Asl) mentre la realtà amministrativa locale è nelle mani del centrodestra, a parte l’eccezione Sanremo“.
A mio avviso la salute dei cittadini non dovrebbe avere nulla a che fare con la politica, ma intanto si prospettano accordi trasversali tra l’onorevole Scajola (centrodestra), Renata Canini (presidente di centrosinistra dell’Asl) e, checchè ne dica il giovane e bravo compagno Mannoni, Claudio Burlando.
Pier Paolo Cervone, a proposito dei tempi di realizzazione dell’ospedale unico, su La Stampa di oggi, chiede: «I nostri figli e nipoti lo vedranno?»
A me francamente non importa se lo vedranno i miei nipoti o pronipoti.
Mi accontenterei di vedere con i miei occhi l’ospedale di Imperia funzionante e efficiente. E vorrei che anche mio padre e mio figlio potessero vederlo.
No perché a tal proposito avrei alcune cosine da raccontare che fanno molto riflettere, ma per il momento sorvolo.

Scritto da Angelo Amoretti

16 maggio, 2007 alle 8:20