Pensieri di un espropriato a causa Aurelia bis

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Pubblico la mail che mi ha inviato un lettore sul problema degli espropri dovuti al raddoppio della via Aurelia:

Da alcuni mesi sto assistendo, in quanto toccato personalmente, ad un massacro che mi riguarda in quanto, probabilmente, futuro espropriato.
Certo, le opere pubbliche sono necessarie, ma quello che è più necessario sono i soldi per realizzarle.
Bisogna sapere dove smaltire lo smarino, ma sembra un problema secondario, eppure sono centinaia di miglia di metri cubi.
Ci sono problemi rilevanti di natura idro-geologica tuttora irrisolti.
Il progetto di questa Aurelia bis, a quanto si legge, pare quasi sia passato in sordina, sottovalutato, “una riga su un foglio” dicono, eppure pare proprio sia un’opera importante.
Nessuno sapeva o si ricordava, ed ora, dal cilindro, o meglio dalla delibera sono usciti i nomi.
Non mi sono mai occupato di politica, eppure più passa il tempo sono contento di non essermene mai occupato, perché se far politica significa questo, meglio starsene fuori.
Ad essere espropriati ci si sente violati nei propri affetti, nel proprio passato, nel proprio futuro anche perché una persona vive nell’incognita di non sapere se è un futuro prossimo o remoto. Il 20 marzo 1999 mi entrarono i ladri in casa, e mi fu cancellata una parte dei ricordi. Ricordo quanto fu difficile far venire a casa qualcuno, i Carabinieri erano impegnati, la Polizia venne, guardarono, mi fu detto di andare a fare la denuncia in questura all’indomani, andai e l’agente di servizio mi disse: “ma vuole proprio fare la denuncia? ” A mia richiesta compilò il modulo e la cosa finì così.
A distanza di anni vogliono di nuovo violare la mia casa, la proprietà ereditata da mia nonna, dai suoi nonni.
Serve per il transito dell’Aurelia Bis, un tracciato importante, strategico, un sacrificio necessario in nome del progresso e del “dio cemento”.
Ad un’opera così importante e strategica non si può dire di no, eppure mi sono reso conto e non solo io, che forse si poteva fare qualcosa di meglio, di diverso, più funzionale, ma come un gioiello quest’opera si deve incastonare in altri progetti avveniristici e privati, forse case e centri commerciali. Non hanno nessuna importanza i problemi personali dinnanzi alla logica di sistema. Qualcuno aldilà delle strategie deve guadagnare, deve migliorare la propria posizione.
Quanto è stato formato il primo Parlamento, chi ne fece parte andò per rendere un servizio al proprio Paese, ora si va per dominare, per realizzare, per avere una bella pensione in futuro, per vivere bene il presente.
Chi governa, chi ha il potere, deve essere al servizio del popolo, dei cittadini.
Il cittadino non serve solo a pagare le imposte!
E nel contempo si convive con lo scempio perché l’importante è che non mi tocchino personalmente e, se un altro che piange, che me ne importa?
E anche questa è Italia.
02.04.2013

Scritto da Angelo Amoretti

2 aprile, 2013 alle 14:22