Verso il 25 Aprile

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Se nella vicina Alassio il commissario ha proibito gli inni partigiani in occasione del 25 aprile, a Imperia, città natale di eroi della Resistenza come Felice Cascione, si è già cantato la sua «Fischia il vento» e «Bella ciao» tra le iniziative di avvicinamento alla festa della Liberazione. Ieri pomeriggio, nella sede dell’Auser Filo d’Argento in salita Frati Minimi 3, il coro del sodalizio ha intonato le canzoni-simbolo della lotta per la libertà.
Commenta Matteo Lanteri di Auser: «Abbiamo incluso i brani di cui, per una visione miope, è stata messa in discussione l’esecuzione durante le manifestazioni in alcuni Comuni perché giudicate “politiche”, quasi che salire in montagna sia stata una scelta “amministrativa”. Una considerazione assurda».

Oggi alle 21 sarà Imperiaparla!, associazione nata da pochi mesi che ha preso il nome dal blog di Angelo Amoretti, a proporre un’iniziativa in occasione del 68° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. L’incontro, al Circolo Arci Guernica di via Mazzini 15 a Porto Maurizio, vedrà la partecipazione del professor Silvio Zaghi, assieme ai partigiani Carlo Trucco e Leonardo Roncallo, memoria storica della lotta imperiese.
Durante la serata verrà proiettato il documentario di Remo Schellino intitolato «U megu», nome di battaglia del partigiano imperiese Felice Cascione, medaglia d’oro al valor militare, eroe della Resistenza definito da Alessandro Natta «bello e vigoroso come un greco antico», che morì in uno scontro a fuoco con i nazifascisti il 27 gennaio 1944. Cascione, gravemente ferito, rifiutò ogni soccorso e tentò di proteggere i suoi fino all’ultimo: morì crivellato di colpi per salvare Giuseppe Castellucci, sottoposto a torture perché rivelasse dove si trovava il comandante. Cascione si sollevò da terra e urlò: «Il capo sono io». Furono le sue ultime parole.

E.F. – La Stampa, 24 aprile 2013

Scritto da Angelo Amoretti

24 aprile, 2013 alle 8:03