La Borelli è in buone mani

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Finalmente l’asta per l’ex oleificio Borelli è andata a termine e lo stabilimento è stato venduto per 3 milioni e 650 mila euro alla Mimosa srl, una società creata ad hoc che ha come soci al 50% la Isnardi Immobiliare, di Carlo Isnardi (figlio di Pietro, il principe dell’olio) e, con quote del 25% ciascuna la Guatelli Immobiliare di Tiziana Riva, moglie di Riccardo Guatelli, e la Gardenia srl che fa capo a Franco Ricci, cognato di Pietro Isnardi.
La Stampa di oggi annuncia con caratteri cubitali: “La Borelli in mani imperiesi”.
E non capisco questa enfasi provinciale. Significa che se fosse finita in mano a non-imperiesi cambierebbe qualcosa? Significa che gli imperiesi pensano di più agli imperiesi, rispetto ai non-imperiesi?
Secondo me ci sono imperiesi buoni e imperiesi non buoni, quindi prima di gioire aspetterei gli sviluppi.
Ma a parte questa parentesi, quello che si chiede Stefano Delfino nel suo fondo è: “Tornerà a produrre olio o cambierà destinazione d’uso?” (la Borelli ndr) e Vezzaro se lo chiedeva già qua.
Ora, tenuto conto che dei tre soci due sono società immobiliari, ma con dentro direttamente o indirettamente, gli Isnardi, è difficile fare una previsione, anche se viene da azzardare che olio da quell’immobile, ne uscirà più ben poco.
Vedremo gli sviluppi e nel frattempo si spera che in un modo o nell’altro, chi dalla Borelli era stato licenziato, possa di nuovo trovare lavoro là.

Scritto da Angelo Amoretti

28 giugno, 2007 alle 10:58