Internet: una finestra sul mondo

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In effetti le finestre sono molteplici.
Giorni fa, dopo una breve discussione su Facebook (non mi garba molto discutere là e, in ogni caso, tramite una tastiera) mi è capitato di aprirne due e mi ci sono affacciato: prima su questa, poi su quest’altra.
Non sono molto più pratico della vita dei partiti, quindi non so spiegarmi come mai, per esempio, chi era bersaniano di ferro alle primarie del Partito Democratico, e s’incazzava pure se provavi a parlare di Renzi, ora è diventato renziano e s’incazza lo stesso se glielo fai notare. Insomma: è sempre incazzato.
Non voglio farmi gli affari di un partito dal quale mi sono sentito rappresentato poco e adesso per niente, ma trovo curioso, per esempio, che i renziani nostrani della prima ora fossero visti di cattivo occhio da chi spingeva Bersani e che oggi salta sul carro del presunto vincitore.
Trovo altresì curioso che chi non volesse “rottamare” allora, improvvisamente abbia voglia di “rottamare” adesso.
Ma chi rottamerà uno che sta lì da trent’anni, mio nonno? Oppure hanno allungato i tempi di scadenza e io non me ne sono accorto? O è passato con i renziani per autorottamarsi?
E a me, uomo della strada, possono spiegarmela con tutti i giri di parole che vogliono (un po’ come quando alle amministrative cercavano di farmi capire come si fa a stare con una maggioranza che vede fascisti e antifascisti tutti insieme appassionatamente), ma l’operazione mi puzza di opportunismo.
E naturalmente, se il prossimo botto del M5S sarà sentito non da Roma, ma da Berlino, la colpa sarà di quelli che non hanno votato PD.