Lo Sceriffo con le carte in regola

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A parte la telenovela degli ascensori che ormai sono diventati una barzelletta, oltre che un’ottima arma di distrazione di massa, a me quello che incuriosisce è la storia del controllore, colui che in sostanza dovrà controllare l’operato della Tra.De.Co.
Lo scorso 30 novembre su Imperiapost si leggeva che il Comune “ha stilato un avviso per la predisposizione di un elenco di soggetti idonei all’espletamento delle funzioni di direttore per l’esecuzione del contratto per il servizio di igiene ambientale nel comprensorio imperiese (35 Comuni). Il corrispettivo è di 96 mila euro per l’intera durata del contratto, dal dicembre 2013 al marzo 2015“.
E di seguito erano elencati i requisiti necessari [col senno di poi mi verrebbe da dire che mancavano: altezza del soggetto e colore degli occhi].
Sul Secolone del 1 dicembre c’era una pagina dedicata alla faccenda con il titolo: “Il bando di concorso riguarderà il servizio garantito su tutto il comprensorio. Uno sceriffo per vigilare su Tradeco“.
Nell’articolo si leggeva  ”bando di concorso” e che “finora le candidature pervenute a palazzo civico sono state meno di cinque“.
Siccome Giuseppe Fossati, attento consigliere di opposizione di Imperia Riparte, aveva detto in consiglio comunale: “[...] un’amministrazione che, invece di mettere mano a una revisione delle tariffe, si attiva per nominare “persone di fiducia” nella commissione ambientale (il giorno stesso dell’insediamento il sindaco si è informato come fare) [...]” (come tutti noi comuni mortali non poteva ancora sapere chi sarebbe stato il vincitore, nda), il Sindaco, per sgombrare il campo da equivoci e strumentalizzazioni, aveva messo le mani avanti (e forse anche dietro: diciamo che avrà gesticolato così sono contenti sia il davanti che il di dietro) dichiarando che “La decisione è stata del dirigente (l’ing. Giuseppe Enrico, responsabile del dipartimento ecologia e ambiente, ndr)“.
Aggiungeva che secondo lui ce ne vorrebbero addirittura due, di sceriffi, visto il compito delicato e il comprensorio ampio. E faceva notare che la spesa di 96.000 euro sarà suddivisa tra le varie amministrazioni.
Quindi, un comune mortale comune come me era portato a pensare che l’ing. Enrico avesse deciso per tutti  e che tutti fossero d’accordo, dal momento che non mi risulta esserci stata una qualche lamentela da parte degli altri Sindaci.
E’ qui che ho cominciato a capirci poco e, da qualche giorno, niente.
Sì, perché dal cilindro è uscito il nome: Alessandro Barla, che è un funzionario del Comune e che, a rigor di logica, ha battuto gli altri “meno di cinque” che avevano probabilmente presentato il curriculum per vincere la gara (o il bando, non so) e acchiappare la stella da sceriffo.
Apprendo dal Secolo XIX dello scorso 3 gennaio che lo sceriffo è stato nominato dal Sindaco e che “ha già maturato una esperienza nel settore ambientale e dei rifiuti come dirigente in Provincia prima della nomina di Enrico Lauretti“.
Infatti, tra le altre cose,  è stato rinviato a giudizio nel 2012, quando era dirigente provinciale dell’Ato.
E come mai il “Pat Garrett de noartri” è stato rinviato a giudizio?
Mah, per belinate che sicuramente finiranno nel dimenticatoio: reato ambientale per quella storia di Ponticelli che vede alla sbarra anche Gianni Giuliano (l’ex Presidente della Provincia) e Alberto Bellotti (Assessore provinciale) insieme a qualche altro dirigente.
Quindi il curriculum del nostro sceriffo è perfetto perché ormai si sa: in Italia se non sei indagato o processato, non vai da nessuna parte.
Buon lavoro!

Scritto da Angelo Amoretti

7 gennaio, 2014 alle 12:27