Ai confini della realtà

34 commenti al post

L’interpretazione della meccanica quantistica secondo il modello a molteplici universi, afferma che differenti versioni di noi stessi vivono contemporaneamente in diversi mondi, un numero infinito di mondi e sono tutti reali.
[Gary Zukov, citazione dal libro di A.C. Weisbecker "Cosmix bandidos"]

So bene che è tutto un gioco che si svolge a diversi livelli: a quello più basso ci siamo noi comuni mortali che, tra l’altro, andiamo a votare e pensiamo di scegliere una persona o un partito o un movimento che ci rappresenti.
La chiamano democrazia.
Si presentano delle liste con dei candidati e l’elettore sceglie per chi votare, con la speranza di vederlo al governo della città. Parlo della politica locale, per quella nazionale questo non è il posto adatto.
Poi c’è il livello di chi questi candidati li ha scelti o li ha messi nelle liste.
Al gradino superiore ci sono appunto quelli che hanno deciso quali candidati presentare e che dettano le linee: la politica si fa nei salotti e nelle cene del martedì, con o senza cappuccio o cravatta, non ha importanza.
In quei salotti o quelle villette su per le colline ci sono personaggi che non conosciamo, o perlomeno, magari ne conosciamo qualcuno a uno a uno, ma non sappiamo chi si raggruppa.
Si telefonano, si incontrano e decidono le sorti della città muovendo i fili dei loro uomini in consiglio comunale e in Giunta. Per carità: gente che magari ogni tanto ci mette del suo, ma che segue le linee guida dettate dal gradino superiore.
In campagna elettorale ti dicono spesso quello che vorresti sentirti dire: sono liberi di farlo, ma se vengono eletti devono seguire le linee guida.
Quindi capita che quello a cui abbiamo dato il voto, secondo la nostra onesta opinione, non si comporti esattamente come aveva promesso in campagna elettorale e rimaniamo delusi. Non lo sappiamo che quelli del terzo livello gli hanno detto: “Bene, ce l’hai fatta! Allora, mi raccomando, siamo d’accordo, eh! Poi tra quattro anni ti mandiamo in Regione e chissà, magari a Roma”.
Chi, degli eletti, ha un po’ di dignità, quando si presentano determinati problemi, con la dialettica dirotta il discorso e invece di colpire al centro, “sbaglia” la mira.
Sono bravi: a te dicono una cosa sapendo che poi ne faranno un’altra e deve essere piuttosto complicato restare in equilibrio.
Anche loro stessi, forse, immaginavano che le linee guida del terzo livello non potessero differenziarsi troppo dal loro pensiero e dalle loro parole dette in campagna elettorale, ma devono adattarsi.
Qualcuno lo fa con difficoltà perché ha ancora una dignità, altri lo fanno con nonchalance perché ci sono più tagliati a essere falsi: talmente tagliati che per loro è tutto normalissimo, non hanno rimorsi e per loro è naturale.
Noi siamo al livello più basso: non sappiamo cosa decidono in quei salotti e quelle villette su per le colline, ci limitiamo a vedere quello che succede. Si parla al bar, si sta su internet e si leggono i giornali.
Ti dicono che certi giornalisti raccontano fandonie e che sono spocchiosi, che si inventano le cose tanto per vedere l’effetto che fa.
Bene: ma è quello il gioco e noi lo giochiamo.
Se poi un giornalista scrive cose fantasiose, beh, si può sempre smentire con un comunicato.
E su Il Secolo XIX di questi giorni si leggono cose interessanti, viste dal livello più basso.
Una di queste, scritta da Diego David, è la seguente:

[...] i rumors di Palazzo parlano di una parte dell’attuale minoranza pronta a fare da stampella a Capacci. Si tratterebbe della componente di Forza Italia che fa capo all’imprenditore portorino Ivo De Michelis: i consiglieri Antonello Ranise, Gian Franco Gaggero, Ida Acquarone e, forse, Luca Falciola, basterebbero, infatti, per tamponare le eventuali uscite di Diego Parodi, Simone Vassallo e Paolo Montesano e dello stesso Strescino [...]

Ripeto: è un gioco? E noi stiamo al gioco.
Sullo stesso giornale, lo stesso giornalista, oggi  ritorna sul tema:

[...] Se il sempre più sottile filo che lega gli “stresciniani” a Capacci dovesse spezzarsi, la stampella all’amministrazione potrebbe arrivare dalla minoranza, in particolare dagli uomini di Ivo De Michelis in consiglio comunale (Antonello Ranise, Gian Franco Gaggero, Luca Falciola e Ida Acquarone) che a loro volta sembrano voler prendere le distanze dalla componente di Forza Italia rimasta fedele all’ex ministro Claudio Scajola [...]

Non riesco a immaginare un Antonello Ranise che non sia più fedele a Claudio Scajola, ma proviamoci.
Non lo trovate allucinante? Lo è per noi, non per loro! State certi che troverebbero il modo di farci bere che lo fanno “per il bene della città“.
Ammesso e non concesso che ciò possa accadere, visto che già la maggioranza attuale mi piace poco, indovinate quanto potrà piacermi quella ipotizzata da David!
In ogni caso, se così fosse, mi auguro che ci sia qualcuno che metta insieme un po’ di persone oneste, pulite, coerenti e competenti, che non prendano linee guida da livelli superiori e che possano rovesciare definitivamente la piramide, anzi: demolirla.