Stiamo perdendo l’Agnesi e nessuno si muove

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Ricevo una mail che pubblico più sotto con piacere.
“Lanciare il sasso”, come dice chi mi scrive, costa poco e ci proviamo.
Questa mattina parlavo proprio con uno dei dodici dipendenti che da lunedì staranno a casa in cassa integrazione e gli chiedevo se i sindacati hanno intenzione di fare qualcosa. Non ha saputo darmi risposta, ma leggo su Imperiapost che “c’è grande preoccupazione tra i sindacati, pronti a dare battaglia nel caso in cui si tratti di tagli ulteriori al personale“.
Se è la battaglia che intrapresero ai tempo della chiusura della S.A.I.R.O., è già persa in partenza. E pensare che i presupposti sarebbero diversi: la raffineria era in fallimento, Agnesi ancora no.
Questa città si muove solo se si mette la mano in tasca ai commercianti e ci vogliono i forconi e quattro fascistelli, peraltro venuti da fuori, per fare un po’ di rumore.
Vediamo se qualcuno saprà organizzare qualcosa di serio al di là dei soliti patetici comunicati stampa.

Ciao Angelo,

ho appena letto l’ennesima cattiva notizia sul fronte Agnesi e mi pare ormai ovvio che al Gruppo Colussi non freghi niente dell’azienda e del marchio, basta vedere come stanno promuovendo su facebook Riso Flora e Misura e come Agnesi.
Detto questo, non riesco proprio a capire l’immobilismo di chi ci lavora e più in generale degli imperiesi, che stanno a guardare la candela spegnersi, mentre dovrebbero provare a chiedere a Colussi le chiavi dello stabilimento e provare a rilanciare il marchio. Visto che il gruppo Colussi non crede più nel marchio, sempre che ci abbia mai creduto, penso che una cifra simbolica potrebbe bastare.
Pensi che possa valere la pena “lanciare il sasso” attraverso ImperiaParla?
Un caro saluto.

P.C.