Un commento che fa riflettere

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Al post dal titolo “Agnesi pop” del 3 maggio scorso, qualche giorno fa un lettore ha lasciato un commento che ho trovato interessante.
Gli ho scritto per chiedergli di metterlo in evidenza e mi ha dato il suo consenso per cui lo pubblico qua di seguito:

Scusatemi, lo scrivo qui dove si parla dell’Agnesi, perché ancora non ho letto una main specifica che affronti il caso Carige/Berneschi.
Ma un nesso comunque c’è non fosse altro perché non voglio dimenticare e sarebbe bene che non dimenticassimo tutti.
Mi riferisco al tragico caso del mio allievo Stufetti*, che è si e’suicidato perché la banca non gli concesse, su un’attività pluriennale (iniziata dal padre che era mio amico ), un ampliamento temporaneo del fido per elasticità’ di cassa,finalizzato a pagare la tredicesima mensilità ai dipendenti.Soldi chiesti per continuare a lavorare! Magari fuori parametro di Basilea 1 o 2 o 3, fate voi.
Ed ora apprendiamo che, in contemporanea, i denari dei risparmiatori depositati in banca, non c’erano, perché’ servivano ad arricchire fraudolentemente e smodatamente dei dirigenti bancari.
Innocenti fino a definizione del giudizio della magistratura, ma non si dovrebbero indagare anche per omicidio?
E che sistema è che consente di queste cose?

G.L.

*Lo Stufetti in questione è Luca, della Chimica Imperiese, che si è tolto la vita gettandosi sotto un treno il 12 dicembre 2013.

Scritto da Angelo Amoretti

28 maggio, 2014 alle 17:47