I dolori dell’innamorato Scajola, novello Werther a sua insaputa

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di Silvia Truzzi per il Fatto Quotidiano – 15 giugno 2014

Racconta Giovanni Bianconi sul Corriere che “Claudio Scajola s’è messo nei guai per amore”. Per amore di chi? Chiara Rizzo, évidemment, la bella moglie dell’ex deputato di Forza Italia, Amedeo Matacena (condannato per ‘ndrangheta, in procinto di rientrare da Dubai, dove era latitante, mentre la consorte è in carcere in Calabria). Scrive Bianconi: “Lo Scajola innamorato finisce di essere argomento di gossip ed entra ufficialmente in un atto giudiziario sottoscritto dagli avvocati Giorgio Perroni ed Elisabetta Busuito, nel tentativo di alleggerire la posizione del loro assistito nell’indagine dove i pm (ma non il giudice che l’ha fatto arrestare) lo considerano una pedina essenziale del più grande gioco di appoggio alla mafia calabrese”.
I due legali sostengono che il “movente della sua condotta, il solo, unico motivo di tutto quanto egli ha fatto per aiutare Chiara Rizzo, peraltro sempre rimanendo nel lecito… È l’invaghimento di Claudio Scajola per questa donna estremamente bella, molto affascinante e, soprattutto, rimasta improvvisamente sola e disperatamente bisognosa di aiuto per qualunque cosa, a essere il motore di ogni sua azione. Ed è così che l’affetto nato nel corso degli anni, complice certamente anche il bisogno di aiuto di questa donna al quale lo Scajola non rimane sordo, prende corpo e si trasforma via via in una vera e propria passione”. Non sembra un romanzo d’appendice? L’eroina abbandonata dal marito viene soccorsa da un cavaliere senza macchia. La passione però non è destinata al lieto fine, indipendentemente dagli esiti carcerari. Perché lady Matacena finisce per legarsi a Francesco Bellavista Caltagirone (la donna ha ammesso che la Porsche Cayenne su cui viaggiava era un “dono” dell’imprenditore) e l’ex ministro dell’Interno non la prende affatto bene. È naturalmente geloso di quella signora per cui “letteralmente stravede”. Sempre i difensori: “Scajola è l’uomo innamorato che diviene non solo vittima di un umano e comprensibile sentimento di gelosia nei confronti di questa donna ma che lo vede, anche, totalmente consenziente e sottomesso a qualunque sua richiesta, sia pur sempre rimanendo nell’ambito del lecito”. Lui è pronto a esaudire ogni sua pretesa, per “poter avere l’occasione di ritagliarsi dei momenti di intimità con lei”. Poverino. Durante l’interrogatorio, Scajola spiega ai pm: “Chiara è una donna intelligente, brava, perbene, ma confusissima e in qualche modo pasticciona… Io l’ho aiutata cercando di capirla, di assecondarla. Mi ha dato l’impressione di essere disperata, sola e senza risorse”. Anche se ha dovuto ammettere di essere rimasto alquanto perplesso dalla Porsche, di cui andò a verificare il valore su Quattroruote (!): 80 mila euro. Pas mal per una donna disperata e senza risorse. Alla fine di tutto questo, Scajola dovrebbe farci tenerezza. Gli hanno combinato un casino con la casa al Colosseo e come se non bastasse che cosa gli riserva il fato? La sventura d’innamorarsi di una lady pasticciona e disperata. Eppure non ci riesce proprio a suscitare qualche tipo di simpatia, nonostante gli sforzi letterari dei suoi difensori che tentano di farlo apparire come un Werther fuori tempo. Anzi il risultato è esattamente l’opposto: una grande irritazione. O peggio, la sensazione di essere presi in giro. A nostra insaputa.